Semestre UE, al via la Slovacchia

Bruxelles – Dal primo luglio 2016 è la Slovacchia ad assumere la guida della presidenza del Consiglio dell’Unione europea, per la consuetudinaria durata di sei mesi. Si tratta di una funzione particolarmente importante, proprio perché immediatamente successiva agli esiti del referendum britannico sulla Brexit, che vedrà dunque il governo slovacco al centro di una necessaria rivisitazione delle politiche europee per consegnare al più presto ai cittadini una nuova e più solida immagine dell’UE.

Il premier slovacco Robert Fico ha già espresso la linea di governo che il proprio direttivo assumerà nei prossimi mesi: “La nostra ambizione è di quella portare l’agenda europea più vicina ai cittadini, mostrando che l’Unione europea è un progetto entusiasmante ed eccellente”. Uno dei principali metodi, a suo avviso, è di cominciare a cambiare il modo di raccontarla la stessa UE: “Sarebbe utile focalizzarci su una migliore comunicazione dell’agenda positiva delle istituzioni europee. E’ giunto il momento in cui politici dovranno chiedersi se non hanno fallito a comunicare i vantaggi che il progetto europeo porta”. Per quanto riguarda nello specifico i risultati del voto sulla Brexit, Fico commenta la decisione dei britannici di abbandonare l’Europa come un segnale che “ci fa capire che l’UE deve ascoltare meglio le voci critiche, diventare più flessibile e meno burocratica, più attenta alle differenze interne e sbarazzarsi del marchio di comunità elitaria incomprensibile ai comuni cittadini, che spesso la vedono come lontana dai loro problemi quotidiani”.

In base alla visione del semestre slovacco, i prossimi mesi saranno dunque caratterizzati da un ripensamento radicale dell’Unione che non escluda riforme, cambiamenti istituzionali o modifiche dei trattati: a questo fine, il primo appuntamento utile per tracciare il nuovo percorso che sarà il vertice del prossimo 16 settembre che si terrà appunto a Bratislava, capitale della Slovacchia. “L’ultima cosa da fare è fingere che vada tutto bene”, ha dichiarato Robert Fico, e a questo proposito il cambiamento deve iniziare proprio dall’analisi del referendum sulla Brexit, che faccia capire quali sono le preoccupazioni e le incertezze dei cittadini che hanno deciso di abbandonare l’UE, ma anche di scoprire le menzogne e le mezze verità messe in campo dai detrattori dell’Unione europea, che hanno alimentato i movimenti antieuropeisti e nazionalisti.

Sul programma da adottare, quattro sono in particolare le priorità scelte dal direttivo slovacco: un’economia più forte, un incremento del potenziale di mercato unico dell’energia e del digitale, nuove politiche per le migrazioni, e provvedimenti innovativi su commercio e allargamento. Su economia e occupazione si punterà sull’accelerazione della Capital Market Union e dell’unione monetaria. Sul tema dell’energia sarà fondamentale completare l’unione energetica, essenziale per ridurre la dipendenza, ed agire massicciamente su nuove politiche per il riciclo. In particolare, il governo slovacco condanna con decisione il progetto del gasdotto North Stream 2, perché a loro avviso non aumenta la diversificazione delle fonti di approvvigionamento ma incrementa la dipendenza da un unico fornitore.

Riguardo al tema scottante dell’emergenza migranti, la presidenza slovacca ha già dichiarato che alcune politiche migratorie finora adottate dovrebbero essere etichettate come fallite, data la stragrande maggioranza dei cittadini in disaccordo con queste scelte. “La presidenza sarà caratterizzata da un’approfondita e costruttiva discussione sulla politica migratoria UE” ha aggiunto Fico; “Ci sono decisioni” come ad esempio quella sulla guardia di frontiera UE o la roadmap per tornare al pieno ripristino di Schengen “che hanno il nostro forte sostegno, ma ce ne sono altre come la riforma di Dublino che non hanno il consenso della maggioranza”. Un buon apprezzamento è stato inoltre rivolto alla proposta del migration compact coi paesi africani da parte del governo italiano.

©Futuro Europa®

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