Giornata Mondiale della Libertà di Stampa

“Chiedo a tutti di stare uniti nel difendere e promuovere la libertà di stampa e il diritto di accesso alle informazioni. Ciò è essenziale per i diritti e la dignità umana, per le nostre aspirazioni per lo sviluppo sostenibile, per la determinazione comune per costruire una pace duratura” queste le parole del Direttore Generale Unesco, Irina Bokova per presentare la “Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2016. Accesso alle informazioni e delle libertà fondamentali: questo è un tuo diritto!” che si festeggia ogni anno il 3 maggio.

Libertà di Stampa che, tra rappresaglie terroristiche e “obblighi al silenzio” di varia natura e dettati dalle più diverse ed eterogenee motivazioni, in uno scenario politico mondiale i cui equilibri mutano con crescente rapidità, in direzioni non sempre scontate e prevedibili, sempre più spesso diventa un qualcosa di utopico e niente affatto scontato, anche nelle più evolute democrazie delle moderne società, nelle quali, sempre più spesso, i giornalisti sono imbavagliati e costretti al silenzio. In risposta a tutto questo convergono gli sforzi congiunti dell’UNESCO, del Consiglio d’Europa, dell’OSCE, del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Stando all’ultimo “Rapporto Annuale del Consiglio d’Europa i diritti umani”, la democrazia e la sicurezza sono minacciate in tutto il Continente.

Il Rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi d’informazione, Dunja Mijatovic’, da parte sua, all’indomani dell’uccisione del giornalista siriano in Turchia, rivendicato da ISIS/DAESH,  invita il mondo ad aumentare l’attenzione verso le vicende che coinvolgono il lavoro dei giornalisti e ad elevare, contemporaneamente, l’attenzione verso i livelli di sicurezza a garanzia della loro incolumità e alle violazioni della loro libertà di espressione, sottolineando quanto sia necessaria una “piena conformità agli impegni presi dall’OSCE in tema di libertà di media” in tutti i 57 Stati partecipanti all’OSCE.

“Quasi la metà degli Stati membri del Consiglio d’Europa non garantiscono in modo soddisfacente la sicurezza dei giornalisti” in questo modo si esprime il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Thorjorn Jagland, presentando il Rapporto, continuando “…l’Europa attualmente è alle prese con molte sfide serie, compreso il terrorismo, le migrazioni e i conflitti. Questo viene sfruttato con successo da nazionalisti e populisti in molti luoghi, e la fiducia nelle istituzioni nazionali ed europee è in calo”.

Ai giorni nostri è particolarmente grave e triste affermarlo, all’indomani di tutte le lotte e le conquiste per i diritti e la Democrazia a cui abbiamo assistito, ma è un dato di fatto che le vicende quotidiane attestano, che la libertà di informazione e il diritto di espressione si stanno riducendo in molti Paesi sempre di più. Ed è una tendenza che occorre assolutamente invertire, come dice il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Nils Muizniek “…si deve rafforzare la libertà di stampa, con una visione più ampia e dettagliata del problema e sviluppando iniziative coerenti. Dobbiamo farlo perche la libertà dei media è essenziale per esercitare i diritti. Senza media liberi non c’è libertà”.

Il Rapporto del Consiglio d’Europa sottolinea come in quasi la metà dei 47 Stati del Consiglio d’Europa non è garantita in modo soddisfacente la sicurezza dei giornalisti ed anzi nel corso degli ultimi tempi la situazione vada ulteriormente peggiorando, con un aumento degli attentati all’incolumità fisica dei giornalisti. Così come un altro settore di preoccupazione è la libertà di espressione su Internet.

Una delle misure adottate in risposta a tutto ciò, dal Consiglio, è la “Raccomandazione CM/Rec (2016) 4, del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti e altri attori dei media” (Adottata dal Comitato dei Ministri il 13 aprile 2016 in occasione della Riunione 1253i dei Delegati dei Ministri) nella quale una vola in più e qualificato come allarmante e inaccettabile che i “giornalisti e gli operatori dei media in genere in Europa siano minacciati, vessati, sottoposti a sorveglianza, intimiditi e arbitrariamente privati della libertà, aggrediti fisicamente, torturati e perfino uccisi a causa del loro lavoro investigativo, opinioni o segnalazioni, in particolare quando il loro lavoro si concentri su abuso di potere, corruzione, violazione dei diritti umani, attività criminali e terrorismo o fondamentalismo”.

Nel Rapporto sono contenute, inoltre, una serie di iniziative esemplificative proposte dal Consiglio d’Europa, tra cui un nuovo “Piano d’azione per l’indipendenza e l’imparzialità della Magistratura”, una serie di Norme comuni per gli Stati membri sul blocco e filtraggio dei Siti Internet e “Piani di Forma codificata”, Buone Pratiche, Linee Guida in materia di sorveglianza di massa.

©Futuro Europa®

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