Gibilterra, tensioni mediterranee nell’UE

La “HMS Westminster”, una fregata della Royal Navy, è arrivata lunedì nel porto di Gibilterra nell’ambito di un’esercitazione militare prevista da lungo tempo. Nel frattempo, il Presidente della Commissione Europea ha insistito affinché Londra e Madrid dialoghino rispettando il diritto europeo nel loro contenzioso concernente Gibilterra.

Previsto da tempo, l’arrivo della nave da guerra HSM Westminster era molto atteso perché sopraggiunge dopo diverse settimane di tensioni diplomatiche tra la Spagna e la Gran Bretagna, nate dalla decisione presa dall’enclave a fine Luglio di costruire una barriera artificiale di scogli. Duramente colpiti dalla crisi economica, i pescatori spagnoli della zona accusano Gibilterra, che non ha nessuna flotta per la pesca commerciale, di privarli in questo modo dell’accesso ad una delle loro più ricche riserve. L’enclave si difende, affermando che la barriera permetterà ai banchi di pesci di rigenerarsi. Rifiuta categoricamente di rinunciare al progetto, come invece chiedono i pescatori. L’HSM Westminster era partita il 13 Agosto dall’Inghilterra per partecipare – con nove navi britanniche delle quali quattro da guerra – a delle manovre militari, le “Cougar 13”, nel Mediterraneo e nel Golfo. La Spagna come la Gran Bretagna hanno ricordato a più riprese che l’arrivo delle navi non era collegato in alcun modo alla disputa riguardante la costruzione della barriera artificiale. Nel quadro delle stesse esercitazioni, la portaerei britannica HMS si era fermata Domenica scorsa per uno scalo tecnico nella base militare di Rota, nel Sud della Spagna, con il consenso delle autorità spagnole. Lo stesso giorno, decine di pescherecci spagnoli si sono riuniti, scortati da un gran numero di poliziotti, di fronte a Gibilterra per protestare attivamente. Più di una decina di imbarcazioni della polizia di Gibilterra e delle autorità britanniche ha impedito alla flottiglia di pescherecci di concentrarsi nelle vicinanze dei blocchi di cemento. Ad eccezione di qualche scambio di insulti, la manifestazione si è svolta senza grossi problemi. I pescatori della città di Linea de la Concepcion, alla frontiera con Gibilterra, e del Porto vicino ad Algeciras sono però molto contrariati per il danno che arreca alla loro economia la barriera che gli impedisce di pescare là dove hanno “sempre pescato” e non si danno per vinti.

Dopo essersi intrattenuto venerdì scorso con il Primo Ministro britannico David Cameron, il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha chiamato lunedì il Capo del Governo spagnolo, Mariano Rajoy. “Il Presidente Barroso ha espresso la speranza che la Spagna e il Regno Unito affrontino il loro contenzioso per Gibilterra in conformità alla loro appartenenza comune all’Unione Europea”, ha indicato la Commissione Europea in un comunicato pubblicato dopo l’incontro tra Barroso e Rajoy. Il Capo del Governo spagnolo ha denunciato il comportamento delle autorità di Gibilterra “inaccettabile”, secondo un comunicato ufficiale del Governo spagnolo.

Rajoy e Barroso chiedono che venga inviata “il più presto possibile” sul terreno una missione di esperti dell’UE che valuti, imparzialmente, la situazione. Questa missione dovrebbe recarsi a Gibilterra e in Spagna già “nel mese di Settembre”, ha precisato un portavoce della Commissione, Oliver Bailly. Per quanto riguarda la barriera artificiale creata dalle autorità di Gibilterra e contestata dai pescatori spagnoli, la Commissione è pronta ad esaminare se è conforme alla normativa europea sulla salvaguardia dell’ambiente, ha precisato. La Commissione ha anche ricordato che l’istaurazione di una tassa per attraversare la frontiera tra la Spagna e Gibilterra risulterebbe “illegale”.

Ceduto nel 1713 alla Gran Bretagna, Gibilterra, un territorio di sette chilometri quadrati popolato da 30mila abitanti nel Sud della Penisola Iberica, è al centro di tensioni ricorrenti tra Londra e Madrid, che ne rivendicano la sovranità. Gibilterra ha accusato Madrid di aver moltiplicato i controlli alla frontiera dopo l’annuncio della costruzione della barriera, cosa che ha provocato lunghe file di attesa. Il Governo spagnolo si è giustificato affermando che sono “obbligatorie” visto che Gibilterra, come il Regno Unito, non appartiene a Schengen, e “necessarie” nella lotta al contrabbando. Lunedì scorso, le code alla frontiera erano miracolosamente sparite.

© Futuro Europa

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