Il Grande Schiaffo

«Mi sembra che il caldo di questi giorni abbia rallentato di molto le sinapsi di alcuni. Silvio è stato condannato, lo si poteva dedurre! Figurati se i sinistri gli lasciavano percorribile la strada del Colle! Quella è roba non ancora pronta per i destri, ci vorrà almeno un altro secolo. E comunque, per tornare all’argomento, credo che ora si esageri.

Il popolo di Silvio che prima esulta alla lettura della sentenza perché non ha capito un tubo e poi si azzittisce, è una pagina mesta della storia contemporanea. Deprimente quasi quanto il “village people” del carabiniere. E ancora più deprimente le dichiarazioni di alcuni: chi ha tirato fuori i Padri Costituenti, chi Dio, chi ha cercato di allertare il popolo. Ecco, la parola che mi è venuta più sovente in mente e stata “tristezza”. Silvio fattene una ragione: ti hanno fatto fuori. Hai un bel po’ di anni, perché non ti godi i nipoti? Oppure qualche bella presunta nipotina di potenti stranieri! Ormai sei parte della storia: ci hai lasciato un esercito di diversamente abili che farebbero impallidire il peggiore sceneggiatore di film horror; ci lasci con i lifting e la bocca a ciabatta della Daniela, con la semi anoressia della Mara, con i deliri mistici di Sandro e i farfugliamenti di Maurizio.

Chi sa parlare tace e quelli che non sanno parlare parlano. Ti rendi conto che eredità ci lasci? Non temere, si parlerà molto per molti anni. Ora ti prego fa un passo indietro; lascia a quel mucchietto di diversamente sinistri di provare a governare e per sfizio comprati il Financial Time e licenzia tutti. Togliti qualche sassolino dalla scarpa ortopedica e poi scegli i domiciliari alle Barbados: mare stupendo, belle ragazze e spendi e spandi senza ritegno. 

Ti chiedo solo un favore: porta con te Gasparri e Bondi. Magari fallì diventare capo assaggiatore l’uno e magazziniere l’altro; oppure compra loro una piantagione di banane; insomma portali con te! Senza di te sarebbero come “barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”

© Futuro Europa

Condividi
precedente

Rajoy e il “caso” Barcenas

successivo

Un lusso che non ci si può permettere

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *