Rassegna stampa estera

I media del Mondo intero sono stati molto colpiti dalla tragedia di Prato. Ovunque, televisioni, radio e giornali hanno dato ampio spazio a questa notizia che va oltre al dramma umano. Si parla di sfruttamento, schiavitù, mafia, immigrazione clandestina. Di migranti clandestini i media hanno parlato anche riferendosi alla poca convinzione dei nostri politici riguardo al varo dell’Eurosur. Ancora Terra dei fuochi e “mafia” delle discariche abusive e, altro grande scandalo italiano, del lento, ma apparentemente inesorabile crollo di Pompei. Non ci si capacita di come si possa lasciar morire un tale incommensurabile tesoro. Per quanto riguarda l’Italia politica ed economica, ancora commenti sul dopo Berlusconi, futuro legato per molti osservatori esteri a quel che sarà la nuova legge elettorale e la compattezza del Governo sulle riforme che, a sentire Saccomanni, in questa nuova fase trovano la strada spianata.

Interessante l’analisi che fa Christophe Bouillaud (Professore di Scienze Politiche all’Istituto di Scienze Politiche di Grenoble, specializzato in politica italiana) nell’intervista che gli è stata fatta da Atlantico. A Bouillaud viene chiesto se in Italia, dopo Berlusconi, c’è ancora uno Stato forte.  Ricordando la sequenza di Governi 2011-2013, il Professore mostra che “esiste la volontà da parte della maggioranza della classe politica di salvare a qualsiasi prezzo il posto dell’Italia in Europa. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano è il garante di questo orientamento, che, per lui, non è negoziabile. In questo senso, esiste uno Stato forte in Italia, nel senso di una volontà condivisa dalla maggioranza delle elite politiche, amministrative, economiche, culturali di ‘rimanere in Europa’, e soprattutto in pratica di rimanere in zona euro”. Bouillaud riassume questo atteggiamento affermando che “alla fine dei conti mi sembra che lo slogan della maggioranza della classe politica italiana sia, per parafrasare uno slogan del Risorgimento (1848-1861), o si fa l’Europa, o si muore”. Forse, sarebbe utile ricordarlo a Germania e Francia che questo sentimento europeista è nel nostro dna da sempre e che meriteremmo più fiducia… Tornado all’intervista si parla anche di Letta e del suo effettivo potere. Il giornalista di Atlantico lo definisce “l’Hollande Italiano”, un socialdemocratico che nonostante tutto è riuscito a confermare la sua caratura politica”. Bouillaud lo ‘corregge’, affermando che “per il momento, Enrico Letta, che è più un democratico cristiano di sinistra che un socialdemocratico, è riuscito a dare l’impressione che o si sta con lui o è il caos” (…) “La stabilità politica è fondamentale per convincere i partner europei”  (…) “ e comunque che il Governo rimanga in carica fino al 2015 fa comodo a molti suoi colleghi parlamentari”. Per quanto riguarda il futuro, il Professore non sa cosa “uscirà dal cilindro questa volta”. (…) Molto dipenderà dalla nuova legge elettorale e dalle europee. Atlantico, L’Italie existe encore sans Belrusconi?”, 1 Dicembre 2013)

Legge elettorale. Grande incognita. La notizia ovviamente è stata riportata dall’Estremo Oriente alle Americhe , ma quanto può questa situazione essere capita dal Mondo? Per un Parlamento che deve provare la sua credibilità, questo episodio è un vero colpo basso.  La situazione è quasi kafkiana. Scrive Gavin Jones per Reuters: La Corte Costituzionale italiana ha censurato mercoledì una parte della legge elettorale che il Presidente del Consiglio Letta auspica riformare drasticamente. Questa bocciatura, che riguarda due norme del testo, non ha alcun carattere retroattivo e rimette in causa tutta la sua architettura (…) La maggioranza dei dirigenti politici sono d’accordo sul fatto che la legge debba cambiare, come lo affermano i sindacati, Confindustria fino ad arrivare al Capo dello Stato. Ma i calcoli tattici dei partiti, che temono che una modifica dia dei vantaggi  ai concorrenti, frenano qualsiasi riforma da anni.” (…) (Reuters per Le Nouvel Observateur, 4 Dicembre 2013). Stesso tono l’articolo pubblicato dall’Agenzia cinese Xinhua, che puntualizza “la decisone ha messo sotto pressione la fragile coalizione di sinistra-destra, guidata dal Primo Ministro Enrico Letta, nell’eliminare o cambiare la legge elettorale.” (…) (Xinhua, Italy’s Costitutional Court rules current voting law as ‘uncostitutional’ , 4 Dicembre 2013)

Ma la fragilità della nostra situazione politica è data anche dalle incognite sui risultati delle Europee. Populismo contro europeismo continuano ad essere un fantasma che preoccupa. Quando si legge poi che Berlusconi potrebbe avere una via di fuga dalla sua ingarbugliata situazione correndo per le elezioni con un partito bulgaro, quello di Yane Yanev, leader di Ordine, Legge e Giustizia (RZS), viene da chiedersi se questo incubo (non Berlusconi, la fragilità dell’Italia) finirà mai.

Italia dalle mille debolezze. La tragedia di Prato lo dimostra. Ne hanno parlato dal Time alla NBC, dal Gulf Times alla Tribune de Genève. Tutti hanno messo in evidenza la grave piaga della zona di lunga tradizione tessile e manifatturiera toscana.  Altra debolezza i migranti. Anne Le Nir per RFI sottolinea lo scetticismo del nostro Governo sull’entrata in vigore di Eurosur. “IL sistema Eurosur (…) è appena entrato in vigore. Per il Governo italiano, questo sistema, che verrà applicato soprattutto nel Mediterraneo, non basterà – in ogni caso – a risolvere la questione dei migranti. La Ministra italiana per l’integrazione, Cecile Kyenge, spinge per un rafforzamento del co-sviluppo.” (…) (Anne Le  Nir, Le Gouvernement Italien sceptique à l’heure de l’entrée en vigueur de Eurosur,  RFI, 3 Dicembre 2013). E ancora debolezza nello sconfiggere le mafie, che si tratti di rifiuti e discariche abusive (Philippe Ridet, L’Italie promet de s’attaquer à la mafia des déchets Le Monde, 5 Dicembre 2013) o opere d’arte di valore inestimabile (Amanda Williams, Pompei is threatened again… this time by the weather, Mail online, 3 Dicembre 2013)

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