Italia delle Regioni

Con gli auspici di una rapida ripresa dello sviluppo, inauguriamo questa Rubrica dedicata alle politiche regionali con il problema dei problemi che rischia di minare alle fondamenta il sistema economico dell’Italia e dell’intera Unione Europea: la piaga della disoccupazione giovanile e le politiche elaborate per sconfiggere questa degenerazione del tessuto sociale del nostro vivere quotidiano.

Tutti gli indicatori economico-sociali  evidenziano come i giovani siano tra i soggetti  maggiormente colpiti dalla crisi economica. Nel gennaio 2013 il tasso di disoccupazione giovanile nell’UE era del 23,6%, più del doppio di quello delle altre fasce di età.   Nell’UE 7,5 milioni di giovani europei, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione.    La condizione occupazionale dei giovani è da tempo al centro dell’attenzione e dell’impegno operativo delle Regioni italiane.  Tale approccio, peraltro, si interseca con le raccomandazioni europee in materia di occupazione giovanile (YEI) e di attuazione della Garanzia Giovani, tema quest’ultimo di grande attualità sul quale è in corso un serrato  confronto interistituzionale tra le Regioni ed il Governo di Enrico Letta.

Riportano alcuni dei principali ambiti in cui si è sviluppata l’azione coordinata tra Unione Uuropea, Governo e Regioni per prevenire e fronteggiare la disoccupazione giovanile.

Misure per l’occupabilità dei giovani: tirocini e work experience – Le Regioni e le Province autonome, in linea con gli orientamenti europei e con il quadro normativo nazionale, promuovono il ricorso allo strumento del tirocinio e sostengono l’attuazione di tirocini di qualità, come misura in grado sia di aumentare l’occupabilità dei giovani, sia di avere benefici riflessi anche per i soggetti ospitanti, soprattutto quando si tratta di affrontare disequilibri nelle competenze professionali, di ricorrere a conoscenze aggiornate e di agevolare future assunzioni.

Apprendistato e misure a favore dei giovani per un primo inserimento lavorativo – Nelle azioni attive delle regioni  l’apprendistato si pone quale via privilegiata per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro  e per questo sono state sviluppate azioni di promozione del contratto di apprendistato secondo le sue tre tipologie previste dal Testo Unico in materia (D.lgs. 167/2011): apprendistato per l’acquisizione della qualifica e del diploma; apprendistato professionalizzante e di mestiere; apprendistato di alta formazione e ricerca.

Sul versante dell’alto apprendistato, le Regioni, con il coinvolgimento di forze sociali e dell’Università mirano ad incentivare percorsi lavorativi durante la carriera scolastica, a facilitare la transizione dalla scuola al lavoro, migliorandone i “tempi” e i “modi”, e ad aiutare le scuole e le università a diventare luoghi di “intermediazione” attiva con il mondo del lavoro.      In alcune realtà regionali, come ad esempio Lombardia Emilia Romagna e Marche, sono stati approvati piani integrati ad hoc per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro  e sono state avviate delle sperimentazioni (ad esempio, il patto di prima occupazione), che si caratterizzano come attività di accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso percorsi strutturati di formazione e esperienza lavorativa.

L’Istruzione e formazione Professionale – Ulteriore misura messa in atto a contrasto della dispersione, in accordo con quanto segnalato dalla Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea, per tenere sotto il 10% la quota degli abbandoni scolastici, consiste negli sforzi profusi dalle Regioni per l’implementazione del sistema dell’istruzione e formazione professionalizzante.  Il successo e lo sviluppo di questo canale formativo per l’inclusione educativa sono stati rapidi: da poche migliaia di iscritti, dei primi percorsi sperimentali, in 10 anni si è giunti a oltre 280 mila allievi.

Incentivi per l’occupazione, la promozione dell’imprenditoria, e la sperimentazione della staffetta generazionale – Un versante di attività delle Regioni finalizzato all’integrazione nel mercato del lavoro delle categorie di lavoratori più deboli, tra cui i giovani, soprattutto precari e coinvolti in forme contrattuali atipiche, è costituito dal riconoscimento di incentivi per l’assunzione o la stabilizzazione ovvero per la trasformazione a tempo indeterminato di contratti di lavoro a termine. A tal fine, sono stati istituiti appositi fondi regionali.

Ulteriori incentivi sono rivolti alla creazione di impresa, associati a servizi di assistenza e consulenza personalizzata in fase di start up dell’impresa.   Per favorire l’inserimento occupazionale dei giovani è stata positivamente sperimentata la cd. staffetta generazionale, anche di concerto con le forze sociali.

Misure del governo Letta con destinazione di 794 milioni di euro tra il 2013 ed il 2016 per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, e aumentare l’occupazione giovanile – Il Consiglio dei Ministri italiano presieduto da Enrico Letta, che in sede europea si è speso personalmente per la destinazione di ingenti risorse per la prima occupazione giovanile) ha adottato una serie di provvedimenti a partire  dal giugno 2013  su iniziativa  dei ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, e della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare l’occupazione giovanile e sostenere le famiglie in difficoltà.  Un secondo gruppo di misure verrà definito non appena le istituzioni europee avranno approvato le regole per l’utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di quelli per la “Garanzia giovani”.  Per stimolare gli incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato  sono stati stanziati dal governo Letta 794 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (500 milioni per le regioni del Mezzogiorno, 294 milioni per le restanti) per incentivare l’assunzione di lavoratori in età compresa tra i 18 e i 29 anni, che si aggiungono ai fondi dell’Europa.

Un apprendistato che abbia valore e incentivi alle imprese per favorire i tirocini formativi – In una logica di una disciplina maggiormente omogenea sull’intero territorio nazionale, la conferenza Stato-Regioni ha adottato le linee guida che disciplinino il contratto di apprendistato professionalizzante che le piccole e medie imprese e le microimprese dovranno adottare entro il 31 dicembre 2015.

– Fino al 31 dicembre 2015 è istituito presso il Ministero del lavoro un fondo di 2 milioni di euro annui per permettere alle amministrazioni che non abbiano a tal fine risorse proprie di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi.
– È anche autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per promuovere l’alternanza tra studio e lavoro, specie nel Mezzogiorno, e quindi l’attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea nell’anno 2013-2014.

L’impegno della Commissione europea per il lavoro dei giovani:  assegnati 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 – Per affrontare i livelli inaccettabilmente elevati di disoccupazione giovanile, la Commissione Europea ha adottato il pacchetto per l’occupazione giovanile.  La Commissione europea ha recentemente proposto norme operative per attuare l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile.   A questa iniziativa, che è stata proposta dal Consiglio europeo nella riunione del febbraio 2013, sono stati assegnati 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.     László Andor, Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha dichiarato:”Recependo il forte segnale politico lanciato dal Consiglio europeo a sostegno dell’iniziativa della garanzia per la gioventù e di altre misure concepite per affrontare il livello record di disoccupazione giovanile, fortemente richieste in particolare dal governo centrale e dalle regioni italiane, la Commissione ha messo a punto una proposta concreta per consentire agli Stati membri di cominciare ad utilizzare le risorse disponibili subito dopo l’entrata in vigore del nuovo quadro finanziario 2014-2020.”

©Futuro Europa®

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