Conferenza sul Clima di nuovo in Europa

Parigi – Non se ne parla molto fuori dai circuiti specializzati, a quanto pare solo il 29% degli italiani ne è a conoscenza, e probabilmente la percentuale è ottimistica, ma la COP21 è un evento internazionale di fondamentale importanza nell’ambito del benessere del pianeta e quindi della vita di tutti i giorni per tutti gli abitanti della Terra. L’acronimo nasconde in realtà la dizione XXI Conferenza delle Parti, e trova ambito all’interno della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Siamo di fronte ad un trattato internazionale in materia di ambiente nato dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED).

La COP21 si svolgerà a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre prossimi così come fu deciso dal COP19 a Praga, con l’obiettivo di raggiungere, finalmente, un accordo che vincoli all’unanimità le parti in causa ad intervenire sui cambiamenti climatici. Si proseguirà sul continuum redatto in occasione della COP20 tenutasi a Lima, entro il mese di dicembre 2015 si dovrà raggiungere un accordo che limiti il riscaldamento globale ad un livello inferiore ai 2°. Anche il finanziamento è parte importante del programma, il Fondo Verde attualmente consta di 9,3 miliardi di dollari, cui la Francia, paese ospitante, ha contribuito con 1 miliardo. Ma il Fondo sarà integrato dagli INDC, i contributi che i singoli stati ritengono di poter mettere a disposizione annualmente per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Conferenza Clima - Parigi 2015Diversi sono gli aspetti che porta la COP 21 nel suo bagaglio a mano, innanzitutto in questo momento significa far convergere oltre 10.000 delegati nella capitale francese, cifra destinata ad aumentare in maniera logaritmica con tutti i vari interessati a titolo oltre le organizzazioni ambientaliste e gli inevitabili contestatori. Proprio sulla sicurezza si innesta il capitolo fonti rinnovabili, un calo del movimento di denaro legato al petrolio, un successo della COP 21 causerebbe riduzione in massa e prezzo dell’oro nero, andrebbe a ledere gli introiti dell’Isis limitando alla fonte i suoi introiti. Aspetto non secondario e che sicuramente è nei documenti delle varie delegazioni, anche se probabilmente il sedicente Stato Islamico troverebbe altre fonti di approvvigionamento.

Ma i soldi sono come sempre anche lo scoglio più grande al raggiungimento di un accordo, la cifra ipotizzata necessari di 100 miliardi di dollari è ben lontana dall’essere messa a disposizione. Gli interessi particolaristici dei partecipanti sono in conflitto perenne con l’accordo globale, i BRICS che sono tra i maggiori inquinatori non passano momenti felici, con l’eccezione dell’India, fra le crisi economiche e politiche che li pervadono pensare che possano serenamente accettare limitazioni in tal senso appare difficile. Quello più industrializzato e che di gran lunga il maggiore inquinatore del pianeta, gli Stati Uniti, rimane preda delle potentissime lobbies multinazionali, il Senato ha in questi giorni bocciato una iniziativa del Presidente Obama in tal senso. Un Obama che è stato il primo dei 120 capi di stato che parteciperanno alla COP21 a confermare la sua presenza malgrado la situazione parigina. La sicurezza ovviamente sarà ai massimi livelli, vietate le manifestazioni previste, e oltre la zona della negoziazione sono previste altre due aree, la Galerie des solutions (spazio per le aziende votate alla lotta al riscaldamento globale) e lo spazio Générations climat (dove sono attesi 20mila rappresentanti della società civile).

Per dare un esempio di ciò che è possibile fare, riportiamo che già nel 2012 il Fondo Internazionale per Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite (IFAD) avviò un programma per la diffusione di un nuovo sistema per la produzione di gas metano biologico, il Flexi Biogas System (FBS). Il termine biogas indica il prodotto ottenuto dalla fermentazione naturale di liquami di origine animale e di altre sostanze organiche provenienti da attività agricole. Senza scendere in dettagli tecnici, questo sistema sposta il riscaldamento e la cottura dei cibi da un sistema primordiale a base di combustibili fossili arsi e quindi particolarmente inquinanti, ad uno ecologicamente sostenibile che procura anche ottimo concime. Inoltre essendo in questi paesi le donne responsabili di questo settore, ha evitato di obbligare la parte femminile della comunità a fatiche inumane per procurare legna da ardere alleviandole in maniera significativa.

©Futuro Europa®

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