Fare impresa, all’estero dove?

“All’estero dove?”, questa frase applicata al mondo delle imprese racchiude il futuro di ogni azienda che voglia crescere, dove e come andare a fare affari. Siamo abituati normalmente a pensare, ad esempio, ai mercati emergenti, alla Russia, alla Cina, all’India, come grandi bacini di consumatori pronti ad acquistare i nostri prodotti, ma siamo assolutamente sicuri che la realtà corrisponda al sentire comune? E se invece il nostro mercato principale fosse ad esempio un paese del nord? Senza sottovalutare il rischio che una scelta sbagliata può avere sulla gestione e nella vita di un’azienda.

Proprio per ovviare a questi pericoli ed affrontare in maniera scientifica ed oggettiva l’approccio al problema, nasce dalla volontà di Unindustria Bologna il portale All’estero dove?. Non è causale che la presentazione sia avvenuta in occasione di FARETE 2014 e proprio all’interno di quella manifestazione la Responsabile del Servizio Internazionalizzazione di Unindustria, Morena Fiorentini, presentò questo strumento informatico. L’intento è di rendere facilmente e gratuitamente accessibili agli associati informazioni sui mercati internazionali altrimenti di difficile reperibilità. E’ uno strumento per ragionare sui mercati potenziali o attuali, basandosi su dati statistici invece che su informazioni raccolte non sistematicamente, con l’obiettivo di aiutare a prendere le migliori decisioni di internazionalizzazione. Navigando il portale si possono visualizzare mappe geografiche indicanti i principali mercati importatori di un determinato prodotto, in termini assoluti ed in termini di importazioni di qualità.

Elemento distintivo del portale rispetto ad altri è l’informazione sulla qualità delle importazioni nei vari paesi: poiché è dedicato alle imprese che producono nel territorio di Bologna, e che per sopravvivere nei mercati devono necessariamente produrre beni di qualità: il portale non solo permette di conoscere quali mercati hanno le maggiori importazioni di un determinato prodotto, ma anche di identificare quelli che premiano la qualità, ovvero le cui importazioni avvengono a prezzi maggiori di quelli medi. Una delle domande che ponemmo durante la presentazione era circa l’attendibilità e l’affidabilità delle basi dati che sono, ovviamente, il core del programma, ed abbiamo potuto verificare come i database siano molteplici, da Eurostat a simili prodotti di alta fascia, questo dovrebbe garantire un’alta integrità ed affidabilità dei dati garantendo anche una buona scalability del software.

L’utilizzo del portale si basa sui codici ATECO, questo rende di immediata comprensione ed utilizzo la ricerca, una volta identificata la categoria merceologica di proprio interesse, si visualizza la mappa delle importazioni totali e/o delle importazioni di qualità: l’uso di diversi colori nelle mappe rende immediata la percezione dei Paesi più importanti, e cliccando su ciascun Paese si possono avere i dati sulle importazioni totali e la quota di mercato dell’Italia, riferiti al 2013.

Il portale si basa sull’analisi dei flussi internazionali di merci, quindi analizza le importazioni di un prodotto, in tutti i Paesi del mondo: non si tratta di una  quantificazione del mercato in senso stretto, perché non si prende in esame la produzione domestica del prodotto, difficilmente rilevabile statisticamente ma che riteniamo possa essere trascurata se si vogliono esportare prodotti (diverso sarebbe se si volesse identificare un mercato per produrre in loco). In generale, per ogni Paese, se ci sono importazioni di un determinato bene significa infatti che la produzione domestica non soddisfa la domanda, in termini quantitativi o qualitativi.

©Futuro Europa®

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