Popolari riformisti vs eurofobi populisti

Ormai è chiaro. Le elezioni per il Parlamento europeo del prossimo 25 maggio saranno caratterizzate da uno scontro storico tra eurofobi di stampo populista ed europeisti riformisti. Il risultato positivo per questi ultimi dipenderà solo dal fatto che l’UE saprà mettere in campo immediatamente iniziative per la crescita economica senza nulla togliere al rigore sin qui seguito e se gli Stati aderenti, Italia in primo luogo, avranno la forza di eliminare contemporaneamente le cause nazionali della loro crisi.

I Popolari italiani (Ncd, Udc, Ppi) per un verso, e i Socialisti europei, dal canto loro, hanno il dovere di dare risposte concrete alle domande dei cittadini ormai stremati dalla crisi sociale che li avvolge. Le liste europee dovranno pertanto contenere programmi e strategie adeguate, includere uomini all’altezza del compito che li attende a Bruxelles, moralmente irreprensibili, politicamente esperti, altamente rappresentativi.

Noi tutti Popolari, ci auguriamo di poter mettere in campo un unico soggetto con ideali e valori quali quelli che De Gasperi rappresentò per l’Italia e per il sogno europeo. Così come auspichiamo che altre nazioni facciano lo stesso prendendo a modello Adenauer e Schuman. Lasciare solo al Pd di Renzi, come afferma nel suo lucido editoriale Ernesto Galli Della Loggia, la rappresentanza di obiettivi di stampo liberista post-comunista come richiesto in termini di riforme e di principi quale l’efficienza, il merito, la razionalità, una volta prerogative della cultura liberale, è un errore strategico che penalizza tutti coloro che, diffidenti, non si collocano elettoralmente a sinistra, ma si rinchiudono nell’astensionismo.

Il nuovo assetto geopolitico che appare sempre più all’orizzonte richiede una UE coesa, autorevole, protagonista sulla scena internazionale, forte economicamente e socialmente, sempre più rappresentativa del popolo europeo piuttosto che ingabbiata in una cieca burocrazia al servizio di cinici poteri forti. Basta parlare di ciò che non va nella gestione del Vecchio Continente. Avanziamo proposte, strategie, obiettivi adeguati nel corso della campagna elettorale per segnare la differenza con quanti si illudono che distruggendo l’Europa si risolvano i problemi. Quest’ultima posizione è semplicemente strumentale e mira ad abbattere le già gracili istituzioni nazionali e conquistare il potere nel successivo vuoto politico.

Riflettano i nostri cittadini quando si recheranno al voto. Dipenderà da loro e non da altri evitare che si ripropongano tempi bui quali quelli vissuti in assenza di democrazia.

©Futuro Europa®

Potito Salatto 
 

[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo]

 

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2 Commenti per "Popolari riformisti vs eurofobi populisti"

  1. Giovanni Jannuzzi | 31 Marzo 2014 a 18:44:25 | Rispondi

    Sono completamente d’accordo col suo splendido articolo. Ritengo che uno sforzo straordinario vada fatto in questi due mesi per spiegare agli elettori cos’é veramente e cosa può e deve essere l’Europa. Bisogna sconfiggere la criminale eurofobia di chi vorrebbe farci tornare ai nazionalismi dissennati, alla liretta, ai debiti. Credo che il Governo debba impegnarsi in prima persona, anche attraverso la RAI, in questa opera divulgativa, e altrettanto debbano fare il Parlamento e la Commissione europei su scala continentale. Non si può essere discreti o neutrali. E’ ora anche che si mobilitino premendo sui loro editori i grandi organi di stampa di tradizione europea e liberale, in generale abbastanza tiepidi o approssimativi su questi temi. Tutti hanno ottimi corrispondenti a Bruxelles, in grado di scrivere sulla realtà europea e non sui pettegolezzi impressionistici di cui tanto spesso ci riempiono. Questa volta la battaglia e’ di fondo e ritengo sia quella decisiva per il nostro avvenire. Lavarsene le mani sarebbe irresponsabile.

  2. Potito Salatto | 31 Marzo 2014 a 19:47:16 | Rispondi

    Caro Ambasciatore,sono onorato del Suo qualificato consenso alle mie considerazioni. Mi auguro che gli elettori italiani comprendano a fondo il significato di queste elezioni europee. Spetta a noi spiegarle in modo approfondito nell’interesse dell’Italia. Un caro saluto.

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