Crimea, perché Natalia?

La Crimea si è regalata un Procuratore Generale di grande fascino. Natalia Poklonskaya occupa questa importante carica dallo scorso 11 Marzo ed è già una celebrità, soprattutto in Estremo Oriente. Non per le sue tesi giuridiche, ma per la sua avvenenza: decine di disegni su di lei, in stile manga, animano i siti internet cinesi, giapponesi e coreani. “Il Procuratore della Crimea è bellissima”, si può leggere in diversi messaggi di Facebook. “Troppo bella” rilanciano in un tweet in giapponese. Natalia Poklonsakaya ha già una comunità di 18 500 fan Facebook, su di una pagina a lei dedicata dagli internauti. I club di ammiratori è piuttosto asiatico, e non ha bisogno di traduzioni dei suoi discorsi per erigerla a rango di sex-symbol.

E la politica in tutto questo? Questa bellezza slava può salvare la Crimea? La scelta delle autorità russe di Crimea è in effetti sorprendente. La giovane donna bionda di 33 anni non è un Professore famoso della Facoltà di Diritto di Simferopol, la capitale della Crimea. Non vi ha nemmeno studiato, visto che si è laureata nella modesta Università di Yalta. La sua carriera si riassume per essere stata assistente procuratore incaricato di dossier regionali sull’ambiente prima di essere stata trasferita a Kiev, dove ha lavorato nell’ufficio del Procuratore Generale ucraino.

Vladimir Putin l’ha fatto apposta? Per addolcire un’annessione che preoccupa l’Europa, quella della Crimea in seguito al referendum dello scorso 16 Marzo, piazzare una bella donna di 33 anni per assicurare il posto di Procuratore Generale della Penisola può sembrare un’abile mossa. La strategia dei fumetti presso gli asiatici lo è sicuramente.  La scelta di farne uno dei principali magistrati della Crimea assomiglia di fatto alle nomine decise dal nostro ex Primo Ministro Silvio Berlusconi, che ha lanciato in politica molte donne, e unicamente per via del loro aspetto fisico. Serghei Aksionov, nuovo Premier della Crimea, si è forse ispirato a lui. I due hanno in effetti qualche punto in comune, soprattutto per ciò che riguarda la giustizia. Aksionov è stato probabilmente sedotto dalla Poklonskaya, ma a prima vista sembrerebbe che l’ex procuratore aggiunto ucraino non sia mai stata coinvolta nei suoi “affari”. Non è mai stata legata ad attività mafiose o omicidi, a differenza delle  voci che corrono su Aksionov. Per contro è nazionalista come lui. “No, in Ucraina il diritto non viene rispettato, a differenza della Crimea indipendente”, ha dichiarato alla televisione di Stato all’indomani della sua nomina. “Spero che Vladimir Putin si alzi e annunci che la Crimea è, d’ora in avanti, integrata alla Russia”, ha ribadito in una intervista prima del voto della Duma a Mosca. Il suo desiderio è stato prontamente esaudito. Natalia Poklonskaya  ha anche sottolineato che le manifestazioni di Piazza Maidan erano “illegali” così come il Governo “nazista” che ne è derivato. Gli unici argomenti che non ha voluto affrontare con i giornalisti riguardano la sua famiglia. “Devo proteggerla”, avrebbe detto, rifiutando di rivelare nomi e indirizzi. La sua sfera privata è un mistero.

Da notare che queste interviste erano le prime concesse dalla bella bionda ai media ucraini, ne consegue che probabilmente nessuna delle inchieste alle quali aveva partecipato dagli uffici del Procuratore di Kiev sono state abbastanza importanti da lasciare traccia nella stampa locale. Unica nota “leggera”, accanto alle foto e video ufficiali della giovane donna in divisa, gira in rete qualche foto che mostra l’emissario di Putin in Crimea in versione meno severa: capelli sciolti biondo platino in posa discinta su di un divano rosso, l’aria di chi la sa lunga, di che far infervorare non solo gli asiatici, ma anche l’Ucraina anti Putin. Interrogata su quelle foto dal carattere frivolo, la sua risposta è stata emblematica: “Non ho tempo per girare sulla rete. E credo che la bellezza salverà il Mondo”.

Cosa curiosa, la Poklonskaya ha accettato l’incarico di Procuratore Generale dopo il rifiuto di 5 altri candidati. Uno di loro ha scelto, tra l’altro, di rimanere “leale” a Kiev. Molto aggressiva nei confronti delle autorità ucraine, la giovane politica è dalla sua nomina oggetto di persecuzione giudiziaria e il suo statuto di consigliere giuridico nella funzione pubblica gli è stato ritirato. Difficile però intimidirla: “Dico la verità e non ho paura di questa verità. Non sono una criminale, non promuovo il nazismo, contrariamente a quanto fanno alcuni funzionari del regime di Kiev”, lancia a sua difesa. Il Procuratore afferma che farà di tutto affinché la legge ucraina e le leggi internazionali vengano rispettate in Crimea. Se il conflitto ucraino avrà permesso a Natalia Poklonskaya di diventare famosa,  questo rimane un grande problema per il resto della popolazione ucraina e a livello delle relazioni internazionali. E questo, è molto meno affascinante.

©Futuro Europa®

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