Politici in TV

TGCOM24 e il TG5 riportano il 6 marzo l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul lavoro che dovrà affrontare il Parlamento e il nuovo Governo Renzi in merito alla riforma della legge elettorale. “Lasciamo lavorare la Camera”. Questa la secca risposta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti che a Tirana, dove il presidente della Repubblica si trova in visita ufficiale, gli chiedevano un commento sugli ultimi sviluppi della legge elettorale dopo il nuovo accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. “E’ arrivata l’ora che in Europa si metta l’accento sulla prospettiva del rilancio e dello sviluppo – nota TGCOM24 citando le parole di Napolitano – perché “non possiamo sopportare ancora a lungo una tendenza crescente alla disoccupazione, soprattutto giovanile”. Il consigliere politico di Forza Italia Toti interviene sul tema della riforma della legge elettorale notando che “la modifica dell’accordo non è una sconfitta per FI, abbiamo voluto accettarla anche per dimostrare la nostra serietà nell’impegno sulle riforme”. Così Giovanni Toti. “L’Italicum si applicherà solo alla Camera, mentre il proporzionale della Consulta varrà al Senato, che sarà abrogato entro 18 mesi”. “Se si fanno riforme, nessuna smania di andare al voto. Silvio Berlusconi – ha sottolineato Toti – non ha nessun retro pensiero perché si tratta delle riforme che vuole da anni. E’ evidente che un cedimento al giorno da parte di Renzi non è un buon viatico, ma FI ci sarà sempre per difendere il Paese, ogni volta che c’è bisogno”. “Non abbiamo nessuna smania di andare a votare se in questa legislatura si faranno le riforme che sono state promesse al Paese”, ha aggiunto. La vicenda delle dimissioni del Sottosegretario Antonio Gentile è stata analizzata nella puntata del 3 marzo di Porta a Porta dal titolo “Governo sotto assedio, Gentile si dimette”. Bruno Vespa ha chiesto a Gaetano Quagliarello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra, perché Gentile è stato nominato è perché si è dimesso. Il caso è esploso nella notte tra il 18 e 19 febbraio. “A denunciare la vicenda il direttore del giornale L’Ora della Calabria, Luciano Regolo – dice il servizio riassuntivo del caso di Porta a Porta – che ha parlato chiaramente di pressioni mirate a evitare la pubblicazione di un articolo su un’inchiesta della Procura di Cosenza su presunte irregolarità nell’affidamento di incarichi esterni da parte dell’azienda sanitaria provinciale. Nell’inchiesta sarebbe stato indagato il figlio di Gentile, senatore del NCD, lo stesso senatore che a distanza di qualche giorno sarebbe stato nominato sottosegretario alle infrastrutture e trasporti del Governo Renzi. Al figlio – continua il servigio giornalistico – sarebbero contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico, truffa e emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. “Prima di pubblicare l’articolo, l’editore mi ha chiesto di verificare la fondatezza del testo – ha detto il direttore de L’Ora della Calabria Regolo come riporta Porta a Porta – e, in una telefonata, lo stampatore ha telefonato all’editore ponendosi da mediatore, faceva ulteriori pressioni per non pubblicare la notizia con una telefonata di un quarto d’ora all’editore. C’è stato l’ appello sul Fatto Quotidiano di tutti i direttori: un Governo non può tollerare un Sottosegretario come Gentile”. Secca la risposta di Quagliarello alle accuse contro Gentile: “Partiamo da un dato, questa è una ricostruzione che è stata fatta che è stata totalmente smentita da Gentile, che ha negato. Parliamo di una ricostruzione fatta in generale, com’è giusto fare per dovere. Gentile non solo ha smentito questa ricostruzione, ma in data precedente alla sua nomina, ha querelato il direttore del giornale e ha sporto querela dicendo di non avere mai avuto nessun intermediario in questa vicenda, perché guardi Vespa, è chiaro che se ci fosse stata una censura, sarebbe stato assolutamente giusto che, appunto, ci fossero delle dimissioni conseguenti per questa ragione”. Per Quagliarello “le dimissioni sono state un’iniziativa che prescinde completamente da Gentile, lui non ha alcuna responsabilità per quello che ha fatto una terza persona ed è in grado di dimostrarlo”. “Allora perché si è dimesso Gentile?”, ha chiesto Vespa a Quagliarello. “Perché credo che questa sia una decisione sua, una decisione saggia. Noi abbiamo visto l’immagine di un paese ripiegato su se stesso. Questo è un Paese bloccato da due giorni su questa vicenda, che evidentemente, io credo, se ha ragione gentile, non ha ragione di esistere. E allora, in questi casi, ecco una persona che fa politica e si dimette per il bene comune”. Repubblica TV riporta le nuove esternazioni di Beppe Grillo, che continua l’epurazione di tutti i dissidenti: dopo i 4 parlamentari con a capofila Orellana, colpevoli di averlo criticato durante il faccia a faccia con Renzi, l’ex comico ha cacciato altri 5 senatori dimissionari: Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani. Repubblica TV nota che “la decisione formalizza la rottura ormai avvenuta nei giorni scorsi, ma che potrebbe innescare una nuova frana all’interno del movimento. Secondo quanto si apprende in ambienti grillini a Palazzo Madama, altri 4-5 senatori 5 stelle starebbero infatti pensando di lasciare. Se le anticipazioni fossero confermate, salirebbe a 18 il numero di senatori che hanno lasciato il gruppo dall’inizio della legislatura su un totale di 54 eletti”. ©Futuro Europa®

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