UE, Milano centro del semestre italiano

Il secondo semestre del 2014 sarà quello della Presidenza italiana della Ue e il suo centro di gravità sarà Milano. A sancirlo la relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell’Italia alla Ue per il 2014 con lo scopo evidente di creare collegamenti organici e funzionali con l’Expo 2015.

Che la Presidenza italiana della Ue non fosse un appuntamento di routine è stato chiaro sin da subito: il premier Enrico Letta si troverà infatti a gestire una fase estremamente delicata, con un’Europa in bilico tra rigore e crescita, preda di profonde divergenze tra gli Stati membri con il rischio che il semestre vada in bianco nonostante i buoni propositi italiani.

L’intenzione del Premier Letta è quella di fare di Milano il centro di gravità di questo semestre. Sotto la Madonnina infatti si riuniranno i ministri di tutti i Paesi per affrontare i temi cruciali per l’Europa. L’occasione rappresenterà un incredibile volano per la capitale lombarda e soprattutto per l’imminente Expo 2015: il vertice Asem (Asia-Europa) si terrà infatti proprio a Milano ma questo è solo l’inizio, ha dichiarato il premier Letta, visto che Milano sarà la sede principale della maggior parte delle riunioni interministeriali europee. Nonostante in passato vennero fatte considerazioni ben diverse, Letta ha annunciato il cambio di passo dichiarando che non sarà la città d’origine dei membri del governo a dettare la location dei vertici interministeriali europei ma sarà la città scelta nel 2015 per rappresentare la vetrina dell’Italia nel mondo. Un volano clamoroso per Milano che rilancerà attraverso i grandi d’Europa l’Esposizione universale del prossimo anno.

La caccia ai visitatori per Expo 2015 è dunque ufficialmente iniziata con l’obiettivo di raggiungere almeno quota 20 milioni di persone durante i sei mesi di manifestazione. L’Italia però non pensa solo alla caccia al turista e detta le sue priorità: Mediterraneo e immigrazione in cima alla lista, lotta alla disoccupazione in seconda posizione e il completamento dell’Unione bancaria in terza battuta. Nonostante le buone intenzioni la presidenza italiana si troverà a coincidere con un momento decisamente particolare dell’Unione e delle sue istituzioni, tutte o quasi in fase di rinnovamento. Il rischio di fondo è che, nonostante le poche e chiare priorità con obiettivi definiti e raggiungibili, si vada incontro a un semestre bianco. Il secondo semestre 2014 infatti sarà particolarmente atipico poiché andrà a posizionarsi dopo le elezioni di maggio con relativo rinnovo della Commissione europea e del presidente del Vertice. Con un’Assemblea in fase di rodaggio e una Commissione in pieno allestimento anche il rilancio dell’integrazione, tematica particolarmente cara a quel che resta dell’Italia europeista, potrebbe avere un ruolo del tutto marginale che potrebbe vedere la sua realizzazione non prima del 2015, qualora tutto dovesse andare secondo i piani.

©Futuro Europa®

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