Rassegna stampa estera

L’unico elemento di “colore” che emerge dalla Stampa estera questa settimana è l’intervista rilasciata dal Primo Ministro Letta all’Irish Times in occasione della sua visita ufficiale a Dublino e già ampiamente riportata da giornali e televisioni italiane. Ovviamente quello che è rimasto dell’intervista non sono i commenti del premier sull’importanza del taglio del costo del denaro o la sintonia che deve regnare tra Governo italiano e Irlandese sulla necessità di ridurre l’austerity ed investire di più sulla crescita, no, tutto questo da noi è passato in secondo piano davanti alla più accattivante battuta sugli “attributi di acciaio”. Ma al di là di questo divertente ed ironico pezzo che, tutto sommato dipinge positivamente un Presidente del Consiglio dai nervi ben saldi (traduzioni più, traduzioni meno), tutto il resto denota ancora una volta la poca serietà e la troppa leggerezza di alcuni nostri politici, che stanno conducendo il Paese ad una deriva sempre più preoccupante.

Prova ne è lo “scivolone” di Berlusconi sugli Ebrei che ha provocato numerose reazioni negative da parte della sinistra e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, come titola Le Figaro del 6 Novembre Berlusconi dérape sur les juifs et l’Italie. Anche  Deutsche  Welle, riprendendo molte Agenzie come AFP, Associated Press, Reuters, scrive: “L’Ex Primo Ministro Silvio Berlusconi ha suscitato una nuova polemica paragonando la sua situazione familiare a quella degli ebrei perseguitati nella Germania Naziasta. (Deutsche Welle, Italy’s Berlusconi claims his children ‘feel like Jews under Hitler’s Nazi regime’, 7 Novembre 2013).

Gli scivoloni non sono esclusiva del Cavaliere. Michael Day, nel suo articolo scritto per  The Independent, si dilunga sull’accusa mossa a Calderoli per “diffamazione aggravata da discriminazione razziale” e che gli varrà un processo per la battuta di dubbio gusto fatta tempo fa vedendo una foto della Ministra Cecile Kyenge. “Non ho potuto non pensare alla somiglianza con un orangutango” disse al’epoca, candidamente, il dirigente della Lega, e per rincarare la dose di ironia di bassa lega puntualizzò che la sua affermazione nasceva dal suo “amore per gli animali”.(The Independent, Senior Italian politician charged with ‘defamation aggraved by racial discrimination, 7 Novembre 2013)

Infine abbiamo il principe degli scivoloni: la leggerezza commessa della Ministra della Giustizia Annamaria Cancellieri nei confronti di Giulia Ligresti, scarcerata dopo una telefonata perché gravemente malata di anoressia. Scrive Pierre de Gasquet su Les Echos del 5 Novembre: “Di fronte alla richiesta di dimissioni perpetrata da una parte dei parlamentari (M5S e Lega Nord) la Ministra della Giustizia, Annamaria Cancellieri, si è difesa contro qualsiasi sua ingerenza nello scandalo Ligresti. Ma il caso rischia di avere degli strascichi. Nuova burrasca passeggera o avviso di tempesta rimandata? Niente dimissioni a breve termine, ma la Ministra della Giustizia italiana (…) rischia di uscire molto indebolita da questa prova.” (…) Altro tono ha l’articolo di Philippe Ridet  scritto per le Monde. Già il titolo, Anna Maria Cancellieri droite dans ses bottes (Anna Maria Cancellieri non si piega), è significativo e Ridet scrive: “è improbabile che Enrico Letta, che ha già abbastanza da fare con un Governo che vive degli stati umorali di Silvio Berlusconi, gli chieda un tale sacrificio. Il Partito Democratico impegnato nelle primarie ha altre gatte da pelare. La destra, da parte sua, canta vittoria e paragona la telefonata della Ministra a quelle fatte al commissariato di Milano dal Cavaliere affinché venisse liberata, nel Maggio del 2010, Karima El Mahroug, detta ‘Ruby rubacuori’. Solo il M5S ha depositato una mozione di sfiducia e chiede la sua testa (…) Il ‘Caso Cancellieri’ finirà, come molti altri dello stesso tipo, nel dimenticatoio”. (…) Il giornalista francese, come spesso accade, dice la verità, verità percepita all’estero come vera.

Questi “gossip” sono abbastanza insignificanti davanti al grande problema evidenziato da  France Inter che l’8 Novembre ha dedicato una trasmissione ai nostri cervelli in fuga. “I giovani laureati italiani che lasciano il loro Paese sono sempre più numerosi a tentare la fortuna all’estero. Questa emigrazione è diventata sempre più ampia per il protrarsi della crisi economica e l’esplosione della disoccupazione giovanile”. Il dato che colpisce è che “questa emigrazione tocca soprattutto l’Italia del Nord e cioè le regioni più ricche del Paese (…) La crisi economica non è il solo motivo che spinge i giovani a partire. I candidati all’esilio denunciano il nepotismo e le raccomandazioni diffuse che piombano il mercato del lavoro”. (…)

Vogliamo chiudere con una nota di ottimismo. Scrive Jess Cartner-Morley sul Guardian del 6 Novembre presentando una mostra che verrà inaugurata in Aprile al Victoria and Albert Museum : “Lo straordinario glamour e lavoro artigianale della moda italiana della seconda metà del 20° secolo – e come l’industria della moda ha aiutato a trasformare le sorti e l’immagine di un Paese devastato dalla seconda guerra mondiale – saranno il fulcro di ‘The Glamour of Italian Fashion’, la nuova mostra del Victoria e Albert Museum, fruibile dall’Aprile 2014. La mostra darà un nuovo impulso e voglia di fare all’industria della moda oggi in crisi. ”Questa è l’Italia che vogliamo rivedere: competitiva ed innovativa.

©Futuro Europa®

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