Rassegna stampa estera

La Stampa estera ha passato giorni a scrivere sul “caso Priebke”, quasi fosse l’unico problema degli italiani.  Se qualcuno si è chiesto come uscire da questa impasse che arriva dal un triste passato,  senza dare soluzioni concrete,  come Le Nouvel Observateur, che titola il suo articolo del 17 Ottobre, Imbroglio autour des obsèques d’un criminel nazi, qualcun altro, come l’emittente radio La Voix de Russie ha chiesto a chi la Storia l’ha vissuta veramente, come  Vito Francesco Polcaro, Presidente del Comitato romano dell’ANPI (Associazione dei Partigiani di’Italia) quale soluzione dare allo “scandalo nato intorno al cadavere di uno dei nazisti più crudeli”, il quale asserisce senza mezzi termini che il problema è della Germania, “che deve assumersi le sue responsabilità”. Quello che si percepisce in tutto quello che è stato scritto e detto, è comunque non solo una sensazione di profondo dolore, non ancora rimarginato in chi, in Italia, ha subito la repressione nazista, ma anche un profondo disappunto per l’incapacità delle autorità di gestire sottotono un evento che è arrivato ad offuscare le cerimonie previste per il 70° anniversario della deportazione degli ebrei di Roma. Il Jerusalem Post  nell’articolo Italian Jews praise protests at Nazi funeral saluta le proteste fatte il giorno del funerale del “nazista” (The Jerusalem Post, 16 Ottobre 2013) e scrive: “recentemente scomparso il Nazista Priebke ha gettato un’ombra sulle cerimonie organizzate per commemorare il 70° anniversario della deportazione da Roma di più di mille ebrei” (…) “Quasi tutti relatori hanno parlato di Priebke, anche se nessuno ha pronunciato il suo nome”. E ancora Haaretz scrive “L’Italia commemora la deportazione di Ebrei del 1943 nel segno dei disordini nati per i funerali del criminale Nazista” (…) La morte di Priebke ha scatenato un torrente di emozioni, non solo perché ha lasciato un testamento nel quale difendeva le sue azioni, ma negava anche che gli Ebrei furono uccisi col gas dai Nazisti nei campi di sterminio”. (…) Qualche osservatore internazionale si è giustamente chiesto come mai le autorità italiane non avessero un “piano” per non cadere nell’ennesima figura da sprovveduti davanti ad un caso prevedibilissimo: Priebke aveva 100 anni, non poteva vivere in eterno.

In sordina poi sono passate le notizie  riguardanti l’operazione “Mare Nostrum”. Dopo tanto piangere  le tragiche morti di Lampedusa, i riflettori sembrano essersi già spenti. Anne Le Nir di RFI, nel suo pezzo del 15 Ottobre Rome lance l’opération ‘Mare Nostrum’ pour mieux controler l’immigration clandestine, è una delle poche che spiega come l’Italia abbia deciso di “rafforzare il suo dispiegamento di forze militari e umanitarie nel Mediterraneo” (…) L’obbiettivo del Governo Letta è di evitare ad ogni prezzo nuovi drammi. Ma l’Italia chiede anche un rafforzamento di Frontex, l’Agenzia per il controllo delle frontiere europee”. (…)

Altra notizia che ne annulla una di più grande spessore politico-internazionale è l’abbandono del Senatore Mario Monti del suo incarico di Presidente di Scelta Civica. Nelle ore in cui Letta era a Washington a scambiarsi “complimenti” con il Presidente Obama, come titola Les Echos del 17 Ottobre Enrico Letta félicite Barack Obama pour la fin de la crise politique,o scrive Darlene Superville nel suo pezzo  per ABC News  Obama and Letta Buck up Each Other Over Economies, l’ormai ex “salvatore della patria” se ne andava sbattendo la porta. Scrive Andrew Frye su Bloomberg-Businessweek (Monti Quits Party Leadership After Cricicizing Italian Budget – 17 Ottobre 2013): “ Monti ha lasciato il suo incarico di Presidente di Scelta Civica, il terzo partito della coalizione del Governo Letta, per le sue obiezioni alla legge di stabilità del 2014, che gli ha visto mettersi contro 12 senatori del suo stesso Partito (…) Per Monti la nuova legge di stabilità non comprende sufficienti tagli alle  tasse o misure che rilancino l’economia italiana. Il Ministro della Difesa Mario Mauro, che ha raggiunto Monti  in Scelta Civica a Gennaio e siede oggi in Senato, si è opposto alla linea del Partito dando sostegno incondizionato al Governo.” (…)

Della “debolezza” della legge di stabilità parla anche Gavin Jones, nella sua analisi scritta per Reuters il 16 Ottobre dal titolo Letta plays safe with solid but unambitious Italian budget. Scrive Jones: “La legge di stabilità per il 2014 rientra nelle regole del gioco dell’Unione Europea, ma sembra essere nata più per non offendere nessuno che per dare alla più cronicamente apatica economia dell’eurozona una spinta decisiva”. (…)

Fatto sta che rimaniamo un punto interrogativo. Troppe incongruenze. Il Mondo non riesce a starci dietro. Come non dare ragione a Philippe Ridet quando titola il pezzo del suo blog “Campagne d’Italie”,  On ira tous à Sanremo, meme Beppe Grillo (Le Monde 16 Ottobre 2013). “Più che un festival della canzone, Sanremo è lo sfogo delle passioni italiane. Le polemiche che precedono ogni edizione funzionano, ovviamente, come una promozione dell’evento che fa fare affari al suo diffusore (la RAI) e gli assicura un’audience da record, ma è anche un rivelatore degli stati d’animo, dei moti d’impazienza, dei passi indietro e dei progressi della società. L’edizione 2014, prevista per febbraio, non sembra sfuggire a questo fenomeno ormai ben rodato (…) questa sorta di campionato del Mondo della canzone sposa i dibattiti (veri o falsi) della Penisola offrendogli la possibilità annuale di una ‘happy end’ in musica, sotto mazzi di mimose della costa ligure.” (…)

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