La nascita di un Governo, le larghe intese

La scelta di Napolitano di accettare un nuovo mandato ha segnato un passaggio cruciale sia per la storia della Repubblica che per la nascita del nuovo Governo guidato da Letta.

Tutti sapevano che la sua conferma al Qurinale avrebbe significato il tramonto definitivo di un governo Bersani (rafforzato dalle dimissioni da Segretario PD e dalla restituzione del mandato esplorativo) e di una serie di richieste inderogabili da parte di Napolitano.

Come pochi presidenti han fatto nella storia, la sua presa in comando ha permesso al paese di uscire dallo stallo consentendogli di avere, a tre mesi di distanza dalle elezioni, un governo di larghe intese.

Difatti la conditio sine qua non per l’accettazione al rinnovo di mandato era quella di una maggioranza formata dalle due principali partiti: PD e PDL.

La posizione del Premier Letta fu però tutt’altro che semplice. La storia ci consegna non ottime esperienze di governi di larghe intese e soprattutto l’esperienza di forte contrapposizione scaturita dalla seconda repubblica, pone delle fondamenta non certo solidissime.

Berlusconismo e antiberlusconismo sono stati il lite motiv della politica italiana dell’ultimo ventennio, causando oltre che il continuo alternarsi tra governi di destra e governi di sinistra, anche un certo immobilismo politico.

In questo clima di dubbi ed incertezze nasce il condiviso Esecutivo Letta, un discreto mix tra tecnici e politici, il cui scopo è quello di traghettare il paese fuori dalla morsa, sempre più pressante, di una crisi economica che è amplificata dai preesistenti problemi italiani.

Le nuove prospettive create da questa svolta epocale, rischiano di essere disattese dalla vecchia contrapposizione ideologia degli interessi. Le frizioni tra centrodestra e centrosinistra su temi che sono di sostanziale rilevanza hanno prodotto ancora poche iniziative da parte dell’esecutivo, attirando su di sé qualche critica da parte dell’opinione pubblica.

Resta il fatto che il tempo scorre e il paese necessita di urgenti riforme, anche strutturali, è necessario che la nostra giovane repubblica compia la svolta di maturità necessaria per non trovarsi a fare il fanalino di conta di un treno Europa che sembra aver trovato la marcia giusta verso la ripresa economica e la stabilità sociale.

© Futuro Europa

* [seguito di La nascita di un Governo, le trattative]

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