La piscina-museo di Roubaix

L’arte sta bene ovunque, anche in piscina. A questo deve aver pensato il Comune di Roubaix quando, nel 2001 decide di trasformare l’ex piscina comunale olimpionica in un museo che accoglie ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Un successo che ha portato, dopo appena 17 anni dalla sua apertura ad un restyling completo e ad un ampliamento di 2 mila metri quadri da destinare al Museo d’Arte Moderna.

In occasione della riapertura, avvenuta nell’ottobre scorso, sono state inaugurate grandi mostre di arte contemporanea visitabili fino al 20 gennaio 2019. Alcuni nomi: Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Tamara de Lempicka, Rodin e Camille Claudel, Canapé Bocca Dufy.

L’originale struttura, un vero e proprio capolavoro di Art Deco, vede la luce nel 1932 ad opera dell’architetto Lille Albert Baert e per volere dell’allora sindaco. Oltre alla piscina di 50 metri illuminata da finestre che simboleggiavano il sorgere e il tramontare del sole, previsti anche un giardino, bagni pubblici, docce, un salone parrucchiere ed estetista, sauna e lavanderia industriale, tanto da guadagnarsi fin da subito i connotati di luogo di aggregazione.

Per problemi di sicurezza legati alla fragilità del tetto e per necessità di manutenzione, viene chiusa nel 1985. Grazie all’intervento dell’architetto Jean-Paul Philippon, membro della Commissione del Vieux Paris nonché dell’Accademia d’architettura di Francia, la Piscina si trasforma in un Museo con caratteristiche dinamiche e moderne. Perfetto per ridare smalto a quest’angolo un po’ periferico di Francia, celebre in passato per la produzione di tessuti.

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