Lo spazio “libero” in tutte le sue declinazioni

Anche quest’anno, come avviene ormai dal 1980, anno della sua prima edizione, si svolge a Venezia la Biennale di Architettura. Inaugurata il 26 maggio, chiude i battenti il 25 novembre prossimo.

L’evento, atteso dagli esperti di settore ma anche dagli appassionati e dai curiosi, si dipana presso l’Arsenale, vasto complesso di cantieri del XII sec. dove si costruivano le flotte della Serenissima e, per questo, simbolo della potenza economica, politica e militare della città.

Il titolo Freespace scelto per la 16a Mostra Internazionale di Architettura dalle sue curatrici, Yvonne Farrell e Shelley McNamara, mira ad evidenziare e valorizzare la missione primaria dell’architettura che è quella di ottimizzare l’organizzazione dello spazio in funzione delle esigenze dell’essere umano. E lo fa proponendo al pubblico numerosi esempi di opere che mettono in risalto le caratteristiche fondanti e le potenzialità dell’architettura ovvero la possibilità di modulare, di comporre e disporre superfici di diversi materiali.

Gli architetti partecipanti sono settantuno e sette i Paesi presenti per la prima volta (Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Mongolia, Pakistan, e Santa Sede).

Il padiglione Italia, presente con il titolo, è sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e curato da Mario Cucinella.

L’Italia, con Borghi of Italy, presenta il progetto No(F)Earthquake, incentrato sia sulla prevenzione antisismica e alla messa in sicurezza del patrimonio artistico e architettonico sia alla rivalutazione dei borghi italiani. Qui, il concetto di freespace si riferisce alla libertà dalla paura del terremoto e di tornare ad abitare nei borghi abbandonati in favore delle città.

Borghi of Italy presenta inoltre il progetto del Concilio Europeo dell’Arte BorgoAlive! in favore della rinascita dei borghi attraverso la valorizzazione delle risorse artistiche e culturali dei centri urbani minori e dell’entroterra. Rinascita che si traduce anche come opportunità di crescita sociale ed economica, di sviluppo turistico delle comunità locali e il ripopolamento dei borghi italiani.

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