Successione a Cuba

In questi giorni, Raul Castro, fratello di Fidel e suo compagno dai tempi della Rivoluzione, lascerà la presidenza cubana. I deputati eletti nella nuova Assemblea Nazionale eleggeranno il suo successore, probabilmente l’attuale Vicepresidente Miguel Diaz-Canel. Se ciò si confermerà, non sarà un semplice atto formale, in una delle più arretrate  gerontocrazie rimaste nel mondo.

Diaz-Canel è nato nel 1968 e se eletto sarebbe dunque il primo leader cubano che non proviene dai ranghi della Rivoluzione. È ingegnere elettronico ed ha dietro le spalle una ininterrotta e paziente carriera nel Partito e nel Governo, ove ha in generale mantenuto un profilo abbastanza basso, requisito indispensabile per non offuscare la potente famiglia Castro.

È difficile attribuirgli idee precise. È senza dubbio un castrista fedele, ha detto e fatto cose spesso contraddittorie, ma è uomo di una generazione diversa da quella dei fondatori ed inevitabilmente aperto al mondo attuale. Non credo ci si debba aspettare troppo, e troppo presto, da lui, tanto più che Raul Castro resterà Segretario del Partito fino al 2021, ma certo qualcosa cambierà. Vedremo come e quanto.

Vedremo se l’Amministrazione Trump – che nei riguardi di Kim Jong-Un si sta dimostrando di una pragmatismo più che disinvolto – saprà cogliere l’opportunità. Certo è che un riavvicinamento USA-Cuba, sulle linee avviate da Obama ma magari con maggiore realismo, contribuirebbe non poco alla serenità di un continente ancora diviso tra i reduci della Guerra Fredda.

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