Coco (Film, 2017)

Coco è l’ultimo gioiello di casa Pixar, un film che emoziona e affascina, intenso e vibrante, pieno di ritmo e avventura, persino commovente nelle fasi finali. Lee Unkrich e Adrian Molina producono un vero capolavoro del cinema di animazione, dopo aver studiato a fondo – insieme al resto degli autori – la cultura messicana e soprattutto la tradizione del Día de los muertos.

Il protagonista è il giovanissimo Coco, che vorrebbe fare il cantante in una famiglia di calzolai che odia la musica per un motivo ben preciso. Tutti pensano che il trisavolo di Coco abbia abbandonato moglie e figlia per correre dietro alla sua passione musicale, così da quel giorno le chitarre sono bandite e i musicisti non sono bene accetti in famiglia. Coco compie un fantastico viaggio nel mondo dei morti, proprio nel día de los muertos, quando tutti vegliano i loro cari, espongono foto e offrono vivande agli estinti, per dimostrare che li ricordano ancora. Solo quando nessuno ricorda più un morto quella persona è davvero scomparsa, dice un vecchio adagio messicano.

Il fantastico viaggio di Coco nel mondo dei morti porta a scoprire un’inattesa verità, la vera identità dell’antenato musicista di Coco e una riconciliazione della famiglia con il mondo della musica. Il ragazzino corona il suo sogno, la trisnonna ritrova un padre perduto e muore felice, permettendo al genitore di non scomparire. Inevitabili le lacrime di commozione, anche nello spettatore meno sensibile, quando Coco intona (con la voce di Michele Bravi e le parole di Lorena Brancucci) davanti alla trisnonna le suggestive note di Ricordami. Non anticipiamo altro a livello di trama, visto che il film è in distribuzione nelle sale italiane e merita il grande successo che sta ottenendo. Nota stonata il lungo cartone animato (ben 21 minuti) che anticipa il film, un inutile Frozen – Le avventure di Olaf, scontato e fuori luogo prima di un lavoro così importante e significativo.

Tra i molti temi affrontati, con il consueto stile Pixar, ricordiamo l’importanza della famiglia – in tempi così duri per un’istituzione in crisi – l’amore tra padre e figlia che supera i confini della vita, il vivere per le proprie passioni coltivando i propri sogni. Fantastica la confezione scenografica, animazioni strepitose, Tre D ottimo e per niente invadente, montaggio rapido, tecnica di regia da cinema d’autore, sceneggiatura incalzante, priva di punti morti. Colonna sonora indimenticabile a base di pezzi ispirati alla musica popolare messicana, composti in gran parte da Michael Giacchino, a parte La llorona, Juanita, Ricordami, In ogni parte del mio corazón e pochi altri.

Un film davvero imperdibile, come ha già scritto il mio amico Fabio Canessa, il mio solo critico cinematografico di riferimento.

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Regia: Lee Unkrich e Adrian Molina. Soggetto: Lee Unkrich, Adrian Molina, Jason Katz, Matthew Aldrich. Sceneggiatura: Adrian Molina, Matthew Aldrich. Montaggio: Lee Unkrich, Steve Bloom. Musiche: Michael Giacchino, Germaine Franco, Robert Lopez, Kristen Andersen Lopez. Testi Canzoni in italiano: Lorena Brancucci. Canta in italiano: Michele Bravi. Produttore: Darla K. Anderson. Produttore Esecutivo: John Lasseter. Casa di Produzione: Pixar Animation Studios. Distribuzione: Walt Disney, Studios Motion Pictures. Durata: 109’. Genere: Animazione, Fantastico, Commedia, Sentimentale, Drammatico, Avventura, Musicale.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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