Ryanair, verso il collasso o in ascesa?

La compagnia aerea low cost più famosa e conosciuta in Europa sta affrontando probabilmente il peggiore dei suoi momenti. La crisi ha costretto Ryanair a sborsare circa 20 milioni di euro. Si tratta già della seconda compagnia (low cost) europea con problemi negli ultimi mesi, la prima è stata Air Berlin, finita però tragicamente in bancarotta. Non è la prima volta che la compagnia irlandese si trova di fronte a problemi interni e critiche. Adesso le scelte della compagnia potranno compromettere quasi 400.000 passeggeri, ma anche (e soprattutto) la sua reputazione.

Ma il problema qual è? È quello di dover smaltire ferie accumulate dei dipendenti Ryanair tra cui vi sono sia piloti che membri dell’equipaggio. L’incidente di percorso ha fatto sì che saranno cancellati 2000 voli fino a fine ottobre (si parla di quasi 40-50 voli al giorno).

Kenny Jacobs

La compagnia, con un post sul proprio profilo di Facebook – firmato dal Chief Marketing Officer di Ryanair, Kenny Jacobs – ha comunicato di non aver raggiunto gli obiettivi prefissati per le ferie dei propri dipendenti e che stanno lavorando duramente per tornare “in tempo” alla normalità. Intanto, Ryanair sta avvisando per email i suoi passeggeri riguardo alla cancellazione dei rispettivi voli, e chi riceverà la spiacevole sorpresa potrà chiedere un rimborso di quanto speso oppure prenotare voli alternativi.

Finora in Italia i voli cancellati sono quelli in partenza ed in arrivo dagli aeroporti di Roma Ciampino e di Bergamo Orio al Serio; mentre nei peggiori dei casi (come per l’Aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo) la tratta è stata addirittura annullata. Ryanair si è comunque impegnata a rimborsare il passeggero lasciato “a terra” ma, naturalmente, il disagio più grande lo subiranno quelli che già sono partiti (e magari in ferie e con i giorni contati) e che si sono visti annullare il volo di ritorno. In tal caso la compagnia irlandese assicura il rimborso anche della forzata permanenza (pasti, spostamenti, alberghi e quant’altro).

Un’altra decisione di Ryanair è relativa ai bagagli a mano ed entrerà in vigore dal 1 novembre. Si tratta di un cambio di regole rispetto ai bagagli: non sarà più possibile portare in cabina un secondo, seppur di misure ridotte, bagaglio a mano come era consentito sinora. La ragione è riferita al fatto che la compagnia ha registrato un notevole numero di ritardi in partenza a causa del tempo perso a stivare i bagagli a mano al momento dell’imbarco. In cambio però, sottolinea Ryanair, sarà aumentato a 20kg il peso consentito per ogni singolo bagaglio.

Secondo le notizie d’agenzia, ieri Ryanair ha segnato un piccolo rialzo del 2,3% alla Borsa di Londra; dopo il calo del 5% segnato alla chiusura precedente per via dei 25 milioni di euro spesi in rimborsi e compensazioni dopo l’annuncio di dover cancellare migliaia di voli.

Naturalmente, è facile lamentarsi di una compagnia aerea nel momento in cui si trova a dover cancellare voli causando disagi ai suoi passeggeri, ma c’è anche da dire che Ryanair permette di viaggiare in tutta Europa a prezzi bassissimi, ed è una di quelle compagnie aeree che ha reso il viaggiare in aereo accessibile a tutti.  Una volta, acquistare un volo aereo era una cosa esclusivamente riservata a chi “poteva permetterselo” come del resto anche il concetto di “viaggiare”. Oggi possiamo dire che un biglietto Ryanair costa meno di qualsiasi biglietto del treno sia in Italia che nel resto d’Europa. Allora, forse è giusto lamentarsi ma anche portare pazienza ed aspettare che il problema si risolva, sperando che non sfoci in qualcosa di irrimediabile come è successo ad Air Berlin. È interesse di tutti noi augurarci ed augurare una rapida ripresa alla Ryanair.

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