Eja eja alalà?

Il gestore dello stabilimento filofascista della spiaggia di Chioggia ha scatenato un putiferio. Intanto ha punzecchiato il sedere a qualche solerte difensore della democrazia e lo ha spinto a proporre una legge apposita (un’altra, ahimè) proprio per sottolineare che da noi una legge in più non si nega a nessuno. Il testo presentato dall’onorevole PD Emanuele Fiano, punta a colpire la propaganda nazifascista realizzata sul web e sui social. Tra gli obiettivi della proposta c’è anche vietare la vendita di gadget e cimeli che riproducono slogan o simboli del regime. L’esigenza di introdurre questa nuova fattispecie penale nasce dai “frequenti fatti di cronaca che riportano la denuncia e lo sconcerto da parte di turisti in viaggio nel nostro Paese, che si trovano di fronte a vetrine che espongono oggetti o immagini che richiamano tali ideologie”, si legge nel testo della legge approdata in Aula.

E va bene. Io penso però che si sfiora la costituzione del reato di opinione. Insomma il tipo da spiaggia (mai come in questo caso) secondo me è solo ridicolo non pericoloso. E’ vero che ci sono in giro un sacco di nostalgici dalla testa rasata che inneggiano al Duce e al suo compagnuccio tedesco; ma è pure vero che la nostalgia fa parte della natura umana e ad essere nostalgici sono per lo più vecchi rimbambiti oppure giovani ignoranti che nella vita hanno davanti serie opportunità di andare spesso in galera.

Una volta i treni arrivavano puntuali! Forse, ma pensa quanti pochi ce ne erano. Per andare da Milano a Catania ci volevano tre giorni. E guai a perdere la coincidenza. C’era meno delinquenza! Forse, ma eravamo molti di meno e sicuramente erano più i polli che i ladri. Non c’era corruzione e tutto funzionava bene! Forse, ma i gerarchi fascisti che si facevano le ville a spese dello Stato esistevano già.

Insomma il fascismo c’è stato; ha prodotto quello che di solito produce uno stato di polizia e violenza: tanto dolore, morte, prevaricazioni. Adesso però dover fare proprio un’altra legge mi pare superfluo. E anche dannoso per certi versi.

A me personalmente questa nostalgia fa solo ridere; conosco gente che ha in casa il busto di Mussolini ereditato dal nonno e lo usa per poggiare i cappelli. Forse il modo migliore per affrontare braccia tese, saluti romani, battute di tacchi è proprio una grande risata. Viva il duce; il duce chi? Quello che ha scritto eja eja alalà.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Eja eja alalà?"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*