Con il sole negli occhi (Film Tv, 2015)

Con il sole negli occhi è un film per la televisione che affronta un tema difficile e angosciante, spesso trattato con superficialità dai media e dai politici, come quello dei piccoli rifugiati, scampati a una drammatica fine e approdati in una realtà ignota, senza famiglia e affetti. Pupi Avati tratta l’argomento con grande pietas e molta umanità, sincero come sempre, senza eccedere, con il consueto tono fiabesco e affabulatore, grazie alla voce narrante di Laura Morante e ad alcune sequenze simboliche di repertorio.

Vediamo la trama. Carla Astrei (Morante) è un avvocato di successo, sposata senza figli con Giorgio (Sassanelli), abbandonata dal marito dopo vent’anni di matrimonio e costretta a cercare un nuovo scopo per la sua vita. Al culmine del dolore, dopo essere andata a Fregene dove aveva vissuto momenti felici con il marito, incontra per caso Marhaba, un piccolo profugo siriano alla ricerca dei fratelli dispersi. Carla decide di dedicare il suo tempo per aiutare i volontari di un centro di accoglienza per minori e stringe un rapporto intenso con il bambino che le aveva mostrato una foto dei fratelli con il sole negli occhi. La disperata ricerca per aiutare il piccolo naufrago, chiuso in un mutismo assoluto e violento, porta Carla fino a Lampedusa, dove viene a sapere che probabilmente i fratellini sono morti.

La donna decide di farsi dare in affido Marhaba – nome che in arabo significa Benvenuto, perché del bambino non si sa niente – e poco a poco guadagna la sua fiducia, ripagando con affetto il sostegno che il piccolo ha rappresentato in un momento difficile della sua vita. A un certo punto, si viene a sapere che i fratelli di Marhaba sono a Berlino, adottati da una coppia tedesca molto benestante. L’incontro tra il piccolo e quel che resta della sua famiglia avviene in un parco, alla Fontana delle fiabe, luogo dal nome simbolico per un lieto fine che profuma di dolcezza. Resta il tempo per un colpo di scena, quando sembra che Marhaba scelga la madre adottiva e rinunci ai fratelli, ma subito dopo si comprende che la sola soluzione possibile è il distacco e il ricongiungimento con la famiglia di origine. Molto intensa la sequenza che vede Marhaba staccarsi – in un suggestivo ralenti – dalla presa materna e correre incontro ai fratelli in un’esplosione incontenibile di gioia.

Carla rientra a Roma, triste per aver perduto il motivo della sua esistenza, ma al tempo stesso felice e convinta di aver fatto la cosa giusta. In aeroporto riceve la telefonata del piccolo che la ringrazia, ma in fondo è lei a dover ringraziare il bambino perché le ha fatto capire cosa conta davvero nella vita. Carla torna al centro dove decide di impiegare il suo tempo per aiutare i piccoli rifugiati. Titoli di coda anticipati da un lungo elenco di morti e da immagini di disperati che naufragano ogni giorno al largo di Lampedusa.

Con il sole negli occhi è stato trasmesso in Prima Visione TV il 2 febbraio 2015 da Rai Uno e Rai HD, totalizzando 4.700.000 spettatori, con uno share del 16,53%. Noi lo abbiamo visto in Seconda Visione, martedì scorso, in occasione della Giornata del rifugiato, sempre su Rai Uno. Un buon lavoro, girato tra Roma, Fregene, Berlino e Lampedusa, con un meccanismo da cinema on the road, fotografato in maniera televisiva – con alcune poetiche sequenze marine – da Blasco Giurato, con una colonna sonora di Rocco de Rosa a base di sonorità arabe, arricchito da ottime immagini di repertorio.

Tra gli interpreti spicca una straordinaria Laura Morante, sempre più brava, una delle nostre migliori attrici, ben diretta da Avati, capace di tratteggiare una donna disperata che trova un nuovo motivo per vivere nell’amore per un bambino alla ricerca della famiglia dispersa. Molte sequenze da antologia la vedono sprofondare nel dolore per poi riemergere, come quando fissa il soffitto e si abbandona al silenzio della casa dove ha vissuto con il marito, oppure la visita a Fregene dove era stata felice e aveva festeggiato vent’anni di matrimonio. Il personaggio di Carla è complesso, donna sensibile ma decisa, non accetta compromessi e chiude la porta al marito quando vorrebbe tornare dopo la fine di un’effimera storia d’amore. Donna di carattere che decide di “mettersi dalla parte giusta, la cosa più difficile, ma la sola cosa da fare”, come afferma Miriam (una diligente Lina Sastri) al centro di accoglienza, per dare un senso a una vita che sembra averlo perduto, ma forse non l’ha mai avuto, con uno sterile lavoro da avvocato divorzista. Molto bravo il bambino – Amor Faidi – alle prese con un personaggio non facile di piccolo immigrato violento e ribelle che poco a poco si scioglie grazie all’amore di Carla.

Pupi Avati racconta senza giudicare, mai didascalico, non pretende di insegnare, documenta con umana partecipazione il dramma degli immigrati, non propone soluzioni ma analizza il problema e propone al giudizio dello spettatore una storia verosimile, narrata come se fosse una fiaba, fino al finale intenso e sorprendente. Tecnica di regia da film televisivo, con poetiche dissolvenze e partecipi soggettive, alcune parti oniriche e diverse sequenze di tramonti marini nella parte ambientata a Lampedusa. In primo piano la compassione di Avati per gli ultimi, la pietas per i diseredati, ma anche per chi si trova a vivere un momento angoscioso della vita e vorrebbe dare un senso a un’esistenza che pare averlo smarrito.

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Regia: Pupi Avati. Fotografia: Blasco Giurato. Montaggio: Luigi Capalbo. Musiche: Rocco de Rosa. Scenografia: Raffaella Baiani. Costumi: Flavia Liberatori. Aiuto Regista. Alberto Farina. Produttore Esecutivo: Maria Cristina Bravini, Gianfranco Musiu. Produttore Rai: Alessandra Ottaviani, Daniela Troncelliti.  Produttore: Antonio Avati. Case di Produzione: Duea Film, Rai Fiction. Durata: 95’. Genere: Drammatico. Interpreti: Laura Morante (Carla Astrei), Paolo Sassanelli (Giorgio Astrei), Lina Sastri (Miriam), Michele La Ginestra (Marzio), Claudia Potenza (Adele), Gianfranco Jannuzzo (Licata), Amor Faidi (Marhaba), Tony Campanozzi (avvocato), Marianna Jensen (Luisa). Prima Visione TV: 2 febbraio 2015, Rai Uno e Rai HD. Spettatori: 4.700.000. Share: 16,53%. Seconda Visione: 20 giugno 2017 (giornata del rifugiato), Rai Uno.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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