Trasparenza PA, banche dati centralizzate

La Strategia Agenda Digitale, come sappiamo, rientra tra le “iniziative prioritarie” di Europa 2020, che indica gli obiettivi di crescita fino al 2020 appunto,  per una crescita intelligente, sostenibile e solidale e si propone di superare le barriere legate alle infrastrutture, di promuovere l’accessibilità a banda larga, il diritto d’autore e la protezione dei dati indipendentemente dalla nazionalità o luogo di residenza, migliorando l’utilizzo dei servizi on-line e delle tecnologie digitali.

Nel Mercato Unico Digitale dell’Unione Europea vuole essere garantita la libera circolazione delle persone, dei servizi, dei capitali, Uno “Spazio”  in cui le persone e le imprese possono, senza soluzione di continuità, accedere ed esercitare attività online in condizioni di concorrenza leale, la cooperazione informativa e partecipativa.

Già nel lontano 2004, in tema di condivisione dei dati, con il Programma dell’AIA adottato dal Consiglio in quell’anno per l’appunto, è sancito il canone della libera circolazione delle informazioni e tracciate tre direttrici per l’azione dell’Unione: investimento sulle tecnologie e sviluppo dei sistemi informativi centralizzati; esplicito riconoscimento del principio di disponibilità rivolto a regolare la cooperazione tra autorità nazionali; riferimento al principio di accessibilità relativo alla possibilità per le autorità nazionali o europee di acquisire informazioni rilevanti archiviate nei database centralizzati.

Nello stesso modo non si può non tenere conto che i cambiamenti imposti dall’Innovazione tecnologica e dalla trasformazione digitale hanno portato ad accumulare moli enormi di informazioni complesse: i Dati. E parliamo, nello specifico, di quelli pubblicati nelle sezioni Amministrazione Trasparente dei siti web della Pubbliche Amministrazioni, che entro il prossimo 23 giugno confluiranno in Banche Dati comuni a tutte le P.A., come stabilito dal D.Lgs 97/2016 che ha modificato il D.Lgs 33/2013.

Ma perché tutto questo possa realizzarsi occorre, come viene messo viene evidenza dal FOIA, che sia stabilito come le PA coinvolte debbano accogliere le informazioni e renderle disponibili in modo adeguato al cittadino. Il pericolo che si prospetta all’orizzonte è che se la Banche Dati non saranno in grado di accogliere con modalità idonee, gestire  e soprattutto rendere evidenti i Dati provenienti dalle diverse P.A. e la trasparenza diminuirà perche spariranno dai siti istituzionali le informazioni, che saranno reperibili con difficoltà nelle Banche Dati centralizzate.

Nel momento in cui il passaggio delle informazioni nelle Banche Dati centralizzate sarà terminato le Amministrazioni pubblicheranno solo i link delle informazioni inviate. Mantenere i Dati nei propri siti web sarà solo una “facoltà” dell’Amministrazione a condizione che i contenuti informativi siano identici a quelli comunicati.

Un Paese più semplice, efficiente e trasparente: questo è l’obiettivo di un processo di Riforma iniziata da tempo e di cui la Riforma della Pubblica Amministrazione in atto è parte. La Riforma della P.A. vuole che sia visto e diventi un “motore di crescita e opportunità” per cittadini e imprese.

La trasparenza, la cittadinanza digitale, la partecipazione dei cittadini e l’accountability sono i principali punti del “Terzo Piano d’Azione dell’Italia 2016-2018 sull’Open Government Partneship”. Si tratta di un’iniziativa multilaterale promossa da Governi e Società civile per l’adozione di politiche improntate alla trasparenza, alla partecipazione, alla lotta alla corruzione, all’innovazione nella Pubblica Amministrazione. Non si tratta di aderire a principi generici, ma i Paesi coinvolti devono impegnarsi a perseguire gli obiettivi dell’OGP attraverso specifiche iniziative, contenute in Paini d’Azione di durata biennale, adottai in seguito a un confronto con la società civile che vigila sulla loro attuazione.

E per il Governo Italiano l’Open Government, a cui ha aderito nel 2011, condividendone i principi e i valori che ne sono alla base, è il nucleo imprescindibile di una reale ed efficace Riforma della P.A. che consenta insieme alla ritrovata efficienza della macchina amministrativa di riavvicinare i cittadini alle Istituzioni.

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