Scienza 2017, novità in arrivo?

La Ricerca è un motore di sviluppo culturale, tecnologico ed economico fondamentale nella vita di un Paese. Citando S. Tommaso D’Aquino (in Aristotelis “Post Analyt”) potremmo dire che “Genus Humanum arte et ratione vivit” la cultura, cioè, è una caratteristica della vita umana come tale. L’uomo è in condizioni, in altre parole, di vivere una vita veramente umana solo grazie alla cultura. Cultura che consente all’uomo di differenziarsi per suo mezzo da tutto ciò che esiste nel mondo visibile ed è un modo specifico dell’esistere e dell’essere dell’uomo. Fuori della cultura per l’uomo non è possibile l’esistenza. Questo è lo sviluppo del pensiero di Tommaso D’Aquino.

La cultura è un modo “specifico dell’esistere e dell’essere dell’uomo”. Cultura che deve essere intesa in senso “unificato e unitario” (Geymonat, pioniere della filosofia della scienza nel nostro Paese ed assertore dell’unicità della cultura) e nella quale l’uomo vive, pur nel rispetto della pluralità delle culture della dimensione umana, senza mai perdere, però, il contatto essenziale con il suo aspetto unitario, in quanto dimensione fondamentale ed essenziale della sua esistenza e del suo essere.

La cultura diventa tale nel momento in cui la conoscenza diviene comunicabile e questo è valido sia per la cultura scientifica che tecnologica che umanistica. Ed è la “cultura” che sia per l’Unione che in ambito internazionale rappresenta, come sempre da più fronti è posto in evidenza, la chiave di volta per la soluzione a situazioni di crisi e difficoltà in scenari politici e macroeconomici complessi.

Per questo motivo, in risposta alle sfide poste dalla globalizzazione e dalla sempre più problematica competitività delle economie dei Paesi emergenti, ma non solo, anche dalla disparità dei livelli di crescita economica tra Europa e Stati Uniti, si è sentita l’urgenza non più differibile di una verifica delle Politiche della Ricerca sia a livello europeo che internazionale, unita alla riflessione sui livelli di competitività raggiunti dall’Unione Europea e sulle modalità più idonee per il rilancio della Ricerca e della “Cultura scientifica” sullo scenario globale.

Per quanto riguarda l’Unione, secondo l’art. 179 del TFUE: “…l’Unione si propone l’obiettivo di rafforzare le sue basi scientifiche e tecnologiche con la realizzazione di uno Spazio Europea della Ricerca nel quale i ricercatori, le conoscenze scientifiche e le tecnologie circolino liberamente, di favorire lo sviluppo della sua competitività, inclusa quella dell’industria e di promuovere le azioni di ricerca ritenute necessarie”. E’ fondamentale e centrale il ruolo che l’Unione attribuisce alla Ricerca nella contesto delle economie moderne: sia per i cittadini, che per i consumatori, che per i lavoratori. Fondamentale perché migliora le condizioni di lavoro creandone, contemporaneamente di nuove, costruendo una società più sostenibile, migliorando la qualità di vita, ma, cosa più importante, salvaguarda e promuove lo sviluppo della competitività dell’Unione Europea sul Mercato mondiale.

Sono già molti anni che l’Unesco fa il punto della situazione mondiale della Ricerca in campo Scientifico e Tecnologico, ponendo particolare attenzione nel porre in evidenza le complesse e articolate relazioni tra il valore attribuito alla Ricerca e all’Innovazione nelle varie Nazioni e le condizioni socio-economiche e geopolitiche in cui questi si trovano. Si tratta dell’Unesco Science Report.

Ma è con “Unesco Science Report: towards 2030”, Rapporto scritto da 60 esperti dei vari Paesi, che l’Unesco delinea le tendenze e gli sviluppi nel campo della Scienza, della Tecnologia e della Politica di innovazione e di governo in prospettiva, ambiti che forniscono i presupposti per orientare l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile nel prossimo futuro.

Scienza, Tecnologia e Innovazione svolgono un ruolo fondamentale sia per l’eliminazione della povertà che per lo Sviluppo sostenibile, ma questi vantaggi possono essere utilizzati, si legge nel Rapporto, solo con la creazione di un Sistema di Ricerca – Tecnologia e Innovazione adeguato e che trovi in altrettanto adeguati ed idonei contesti politici. Occorre che i Paesi riorientino le proprie Politiche in senso strategico, collegando e facendo interagire le proprie Politiche nazionali di sviluppo con le diverse Politiche specifiche dei rispettivi ambiti (industria, istruzione, sanità, etc). E’ questo il quadro e il contesto in cui s’inserisce e acquista senso e valore il recente articolo pubblicato sulla Rivista Nature che fa il punto sul futuro della Scienza nel corso dell’Anno iniziato da non molto.

Tra Editing genetico; calcolo quantistico per il quale i fisici sperano che nell’anno in corso i computer quantistici eseguiranno calcoli che sarebbero attualmente impossibili; onde gravitazionali; il prossimo “Event Horizon Telescope” con cui i ricercatori faranno il primo tentativo di fotografare un Buco nero il prossimo aprile, quando nove radiotelescopi in tutto il mondo si collegheranno per funzionare come un unico Osservatorio di dimensioni planetarie; o quando gli scienziati estenderanno lo studio del Sistema Solare fino al “Pianeta 9”, che orbiterebbe intorno al Sole con un periodo di 20.000 anni l’anno in corso potrebbe essere decisivo in molti campi della Ricerca determinanti per le Società moderne, anche se non si può non tenere nella giusta considerazione i cambiamenti che apporteranno e in parte già hanno apportato, allo scenario geopolitico internazionale la Brexit, l’elezione di Trump con i suoi propositi annunciati di fare marcia indietro sugli impegni sul Clima presi dall’Amministrazione Obama, le imminenti elezioni in Francia e in Germania.

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