Mercato materie prime, motore dell’economia

Il Mercato mondiale delle materie prime ancora non si è riavuto dagli effetti negativi della crisi economica e finanziaria globale dell’ultimo periodo e non poteva essere altrimenti. Le materie prime sono un fattore d’importanza determinante per l’economia europea e ne rappresentano uno degli elementi principali per mantenere e migliorare il livello di qualità della vita. Garantirne un accesso regolamentato ed imparziale rappresenta una delle priorità della politica dell’Unione, in uno scenario macroeconomico che, a livello internazionale, vediamo che è tutt’altro che stabile e che suscita crescenti preoccupazioni.

In riferimento a questo argomento l’Unione Europea si è data tra le altre: “l’iniziativa materie prime”. Iniziativa che nasce dalla consapevolezza dei Paesi dell’Unione di come e quanto queste siano d’importanza strategica per il rilievo economico che ricoprono e fino a qual punto il loro approvvigionamento e garanzia di continuità di utilizzo sia soggetto a rischi concreti ogni giorno più gravi, in un conteso globale soggetto a squilibri e turbolenze sempre più difficilmente prevedibili e gestibili.

Occorre prevenire e correggere gli squilibri macroeconomici che si possono venire a  creare. Sono, soprattutto, le situazioni di indebitamento che suscitano problemi  e preoccupazioni: stiamo parlando di situazioni di passività con l’estero. Situazione che rende vulnerabili i Paesi debitori e non sempre gli innalzamenti delle quotazioni a livello finanziario delle materie prime rappresentano un fattore che possa riportare in equilibrio la situazione.

E’ vero che si sta constatando, in alcuni Paesi, una compensazione dell’erosione di competitività delle quotazioni dei prezzi rispetto al periodo precedente la crisi economico-finanziaria, permane, però, l’esigenza di consolidare l’aumento delle esportazioni, in modo da garantire il rafforzamento dell’indice di previsione di crescita. E, tuttavia, in altri Paesi si continua a rilevare una bassa domanda di acquisto a fronte dell’offerta disponibile di materie prime sul Mercato, che rappresenta il segno concreto di una domanda interna debole, come dimostrano i modesti livelli di investimenti privati e pubblici

Già in una Comunicazione del 2011 sulle materie prime (COM – 2011 – 25 del 2 febbraio 2011) la Commissione Europea si è data delle linee di azione definendo, contemporaneamente, le azioni prioritarie per garantire la disponibilità continua delle materie prime ritenute strategiche. A scadenze fisse prestabilite in modo regolare la Commissione conduce un monitoraggio del settore applicando una metodologia quantitativa che, basata su due criteri precisi: importanza economica e rischi legati all’approvvigionamento delle materie prime e utilizzando sempre indicatori uguali cosi come soglie di analisi analoghe a quelle utilizzate per la prime volta nel 2010, ovviamente con dati aggiornati, e una gamma di materiali sottoposti ad analisi più ampia, consente un costante raffronto tra le varie analisi condotte, in modo da comprendere come i livelli di criticità dei “materiali” si sono modificati nel corso del tempo anche  in funzione delle mutate richieste del Mercato.

La Banca Mondiale nel suo ultimo: “Commodity Market Outlook Report”, che viene pubblicato trimestralmente in gennaio, aprile, luglio e ottobre, fornisce un’analisi dettagliata del Mercato per i grandi gruppi delle materie prime compresa energia, i metalli, l’agricoltura, i metalli preziosi e i fertilizzanti, prevede che nel corso della seconda metà del 2016 persisterà, come nella prima parte del 2016, una tendenza di calo, rispetto agli anni precedenti per tutti i principali indici di prezzo delle commodity, eccettuando gli alimentari e i metalli preziosi, pur se, comunque, non si può non osservare che si è in presenza di una leggera ripresa dei mercati e un collegato miglioramento della situazione macroeconomico-finanziaria a livello globale.

“Ci aspettiamo che i prezzi del petrolio saranno leggermente più alti per la seconda metà del 2016 come un eccesso di offerta di mercato dell’olio che diminuisce” dichiara John Baffes, economista senior e uno degli autori principali dello Commodities Market Outlook. Prezzi bassi delle materie prime “sono una lama a doppio taglio, dove i consumatori nei Paesi importatori trarranno beneficio, mentre i produttori dei Paesi esportatori netti soffrono” conclude Ayhan Kose, direttore della Banca Mondiale Prospettive di sviluppo del Gruppo.

©Futuro Europa®

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