Zaha Hadid e la Silicon Valley russa

Skolkovo – Il primo progetto dello studio londinese Zaha Hadid Architects annunciato postumo rispetto alla scomparsa della sua guida, è lo Sberbank Technopark che sorgerà all’interno dei 400 ettari della Silicon-Valley russa a 15km a ovest di Mosca. Finanziato interamente dall’omonimo capofila del settore bancario russo – con i suoi 131mila metri quadrati – ospiterà all’incirca 10-12mila dipendenti, impiegati nei dipartimenti della tecnologia informatica e del marketing.

Avendo battuto nell’aprile 2016 gli altri 4 colossi dell’architettura selezionati dalla giuria della Commissione della Città di Mosca all’Architettura e all’Urbanistica – Foster + Partners (UK), Eric Owen Moss Architects (USA), SPEECH (Russia), Fuksas (Italia) – lo Zaha Hadid Architects torna a operare in Russia dopo il Dominion Office Building completato l’anno scorso nella Capitale. L’IT Technopark verrà realizzato dai prossimi 18 mesi dall’assegnazione dell’incarico alla fine del 2019, inserendosi all’interno dello Skolkovo Innovation Centre.

Il 28 settembre 2010, l’allora Presidente, Dmitry Medvedev firmava una legge a favore della no-profit Skolkovo Foundation “Sullo Skolkovo Innovation Centre”, luogo designato al proliferare di aziende e startup, laboratori e campus, dedicati alla ricerca biomedica e alle innovazioni energetiche, nucleari e spaziali, assieme allo Skolkovo Institute of Technology (Skoltech), un nuovo nucleo universitario di secondo livello in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology). L’idea alla base è quella di capitalizzare il sapere scientifico votato allo sviluppo dell’innovazione.

Zaha Hadid (1950-2016)

Zaha Hadid (1950-2016)

Leader mondiali, come Boeing, Cisco Systems, EADS, GE, Johnson & Johnson, IBM, Intel, Microsoft, Siemens, Nokia, Samsung, si sono associate all’Iniziativa, tuttavia riservandosi la chance di ritornare nell’area di San Francisco. Ma soprattutto Skolkovo, che vuole proporsi come una vera e propria città, sembra aver offerto un’opportunità impareggiabile ai ricercatori della Russia post-sovietica, tanto che, la probabilità degli incubatori d’impresa affiliati di attrarre investimenti è di tre volte maggiore di quelli che non lo sono, oltre ad aver loro assicurato facilitazioni significative – dal punto di vista della tassazione, degli spazi, della disponibilità di mentori e di fiere commerciali internazionali, a questioni burocratiche legate all’imprenditoria e alla registrazione di brevetti.

Ed è in questo contesto, che lo Sberbank Technopark s’inserisce con la sua facciata in vetro curvo con un’apertura ad arco centrale su cui insistono balconate fluide affacciate su un atrio a quadrupla altezza. Ancora una volta il movimento architettonico che ha reso nota Zaha Hadid, si traduce in fluidità; ne risultano “ambienti interconnessi e multi-funzione che rispondono alle esigenze della Banca per la comunicazione avanzata, l’interazione e la diversificazione” – come ha dichiarato Christos Passas, Direttore del progetto per ZHA – “Il design riconfigura rapporti di lavoro e adotta un approccio olistico alla creazione di un ambiente coinvolgente che offre una gamma diversificata di servizi, sia internamente che esternamente.” Un progetto lasciato in-progress, e ora in via di messa in opera.

Sin dal suo progetto di tesi Malevich’s Tektonik nel 1976 presso l’AA School (Architectural Association School of Architecture) di Londra, l’Hadid aveva dimostrato un interesse per l’Avanguardia Russa, dove le geometrie suprematiste del dipinto Alpha Architectonic (1925-26) vengono trasformate in strutture architettoniche funzionali. L’Hadid da allora si è decisamente evoluta verso morfologie e plasticità ben più morbide, dove la capacità di fruizione è conseguentemente aumentata.

Nell’agosto del 2013, il progetto dello Skolkovo Innovation Centre è stato incluso nel programma del Governo Putin per “lo sviluppo economico e l’economia dell’innovazione”, da cui è derivato lo stanziamento di 3,5miliardi di rubli nell’arco di tempo 2013-20. Il Presidente è cosciente che è necessario che passi una decina di anni perché ne derivi un profitto effettivo, ma la calma gli manca, e d’altro canto si sono già verificati eventi che remano contro il successo di Skolkovo. Il potenziale della ricerca scientifica sovietica c’è ancora tutto, e siamo sicuri che nel caso in cui l’operazione-Skolkovo si verificasse essere un puro buco nell’acqua, Putin rocambolescamente riuscirebbe a liberarsene; come siamo certi che l’architettura della star-architect Zaha Hadid (1950-2016) potrà essere una fonte assicurata di pregio per gli uffici del potentissimo gruppo bancario, appena fuori dall’enorme agglomerato urbano moscovita.

©Futuro Europa®

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