La via italiana all’Industria 4.0

Ha visto finalmente la luce la Relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva “La rivoluzione industriale 4.0 – Quale metodo applicare al tessuto industriale italiano – Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali” realizzato dalla Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati e presentata qualche giorno fa alla Camera dei Deputati, nella Sala della Regina, alla presenza di Guglielmo Epifani, Presidente della Commissione; Lorenzo Basso, relatore dell’indagine; del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e del Ministro dello Sviluppo Economico, Calo Calenda.

Lo scopo dell’indagine è quello di definire le coordinate, analizzare le metodologie, formulando un vero e proprio “Piano”, per incrementare la produttività delle imprese italiane e dare inizio a quella che può essere identificata come la “Quarta Rivoluzione industriale”: un salto tecnologico e culturale di portata colossale, che rischia di trovarci impreparati e non in grado di raccogliere i vantaggi che potrebbero provenirne sia in termini di competitività che di comprensione della nuove dimensione che si sta e sempre di più si delineerà, affinché possiamo vivere in modo aderente al nostro tempo e cogliere le sfide della contemporaneità. “…l’Italia deve saper cogliere la sfida dell’Industria 4.0 per diventare competitiva sul piano internazionale ed ottenere un aumento di produttività del 30-50% grazie all’uso delle nuove tecnologie” queste le parole con cui il presidente Epifani apre la presentazione dell’indagine.

“Questione industriale” che per il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia dovrebbe “essere riporta al centro dell’attenzione del Paese, superando il deficit di competitività che scontiamo attraverso un recupero di produttività che non ci faccia perdere posizioni rispetto al nostro più diretto competitor in Europa, la Germania”. Continua Boccia “…l’industria italiana può diventare la boutique del mondo, offrendo prodotti sartoriali con una elevata qualità artigianale, pure restando in una dimensione industriale. Un salto tecnologico, ma anche culturale, che impone una crescita della dimensione delle imprese: piccolo non è più bello, è una condizione da superare”.

In sostanza, quella che si delinea come via italiana, per stare al passo con la quarta rivoluzione industriale che stiamo vivendo, è quella di differenziarsi qualitativamente sui mercati. Il documento elaborato dalla Commissione Attività produttive della Camera individua cinque pilastri sui quali costruire una “Strategia Industria 4.0”: creare una governance per il sistema Paese, “infrastrutture abilitanti”, competenze digitali, ricerca e innovazione open.

La governance si avvarrà di una cabina di regia a livello governativo e servirà a delineare gli obiettivi da realizzare nella loro specificità; le infrastrutture abilitanti (tra le quali il Piano per la banda ultra-larga) comprendono le nuove possibilità di strutture digitali che devono essere realizzate; le competenze digitali accendono i riflettori sulla formazione rivolta a tutte le figure professionali, la ricerca punta l’attenzione al fondamentale ruolo svolto dalle Università e dalle reti di ricerca scientifica per la realizzazione di una formazione e un livello di competizione su scala internazionale, mentre l’innovazione open passa in rassegna, per la successiva promozione, attività e misure da adottare per promuovere standard aperti. Ma non solo, la Strategia 4.0 porterà alla creazione di nuovi modelli di business: modello xeros, circular economy, maker economy, sharing economy.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, in audizione alla Camera, commentando il Report sull’Industria 4.0, rileva come ci sia una “frattura crescente tra le aziende che usano le nuove tecnologie e le altre, perciò servono incentivi per rafforzare la filiera e le reti”.

Occorrono interventi condivisi tra i quali il riordino degli incentivi sugli investimenti ai quali è già al lavoro il Ministro Calenda, per il quale ha già avuto inizio una fase più strettamente operativa: “come Governo non faremo un’altra ricerca, assumeremo questa come base di lavoro. Nella prima settimana di agosto sono previste le prime misure del Governo”, ma aggiunge Epifani “…dobbiamo anche lavorare moltissimo sulla formazione, mettere ordine nel sistema di ricerca e individuare un modo per governare l’insieme di questi problemi”. Come annuncia Calenda, sempre per i primi di agosto, “è prevista la presentazione del documento strategico sull’Industria 4.0”, mentre il Governo si sta orientando su un grande piano d’investimenti all’interno della prossima Legge di Stabilità.

©Futuro Europa®

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