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Ambiente. Istat: ogni Italiano ha 31 mq verde urbano, a nord est 50 mq rappresenta il 2,7% territorio capoluoghi provincia (oltre 567 mln mq) – Nel 2014, il verde urbano rappresenta il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadri). Il 16,1% della superficie comunale è inclusa in aree naturali protette mentre la superficie agricola utilizzata (Sau 2010) è pari in media al 44,3% della superficie. Ogni abitante dispone mediamente di 31,1 mq di verde urbano. Le dotazioni più elevate si rilevano tra le città del Nord-est (50,1 mq), più che doppie rispetto a quelle del Centro, del Nord-ovest e delle Isole. Lo fa sapere Istat con l’indagine censuaria ‘Dati ambientali nelle città (dati 2014) che ha come collettivo di riferimento i 116 Comuni capoluogo di provincia. La media del Sud (42,5 mq per abitante) risente delle elevate disponibilità dei capoluoghi lucani. Nel 17,2% delle città la dotazione pro capite è pari o superiore ai 50 m2 per abitante, mentre nel 16,4% non si raggiunge la soglia, prevista dalla norma, dei 9 mq pro capite. Più della metà delle città hanno uno specifico “profilo verde”, definito da dotazioni superiori alla media delle superfici destinate a verde urbano (18 città), delle aree naturali protette (19 città) o delle superfici destinate a uso agricolo (ulteriori 28 città). Pavia, Lodi, Cremona e Matera si collocano sopra la media per tutte le caratteristiche considerate. Gli orti urbani, sono in continua crescita nelle città, attivati in 64 amministrazioni nel 2014 (+4,9% rispetto all’anno antecedente). Le aree del verde storico e dei parchi ville e giardini di non comune bellezza – che distinguono i paesaggi urbani nazionali – rappresentano in media circa un quarto del verde urbano, segnala Istat, le aree boschive oltre il 20%, quelle a verde attrezzato il 14%, i grandi parchi urbani e le aree di arredo entrambe circa il 10%. Gli alberi monumentali (una delle componenti del verde tutelata dal Codice dei beni culturali) sono presenti in 67 città capoluogo. Sono 55 i comuni che alla fine del 2014 hanno classificato gli alberi piantati in area di proprietà pubblica. 30 comuni hanno messo a dimora nuovi alberi, 15 hanno reso pubblico un bilancio arboreo e 29 hanno avviato iniziative locali per lo sviluppo di spazi verdi urbani. Nel secondo anno dall’istituzione, 55 comuni hanno attuato iniziative in occasione della Giornata nazionale degli alberi. Lo strumento di gestione del verde urbano più utilizzato dalle amministrazioni è il censimento del verde (lo realizzano circa 3 città su quattro). In 25 capoluoghi viene svolto un monitoraggio finalizzato alla messa in sicurezza delle alberature.(Dire)

Infrastrutture. Realacci: cambia rotta, basta opere inutili e costose priorità trasporto ferro, esigenze territori e qualità progetti – “Si chiude la lunga stagione della legge Obiettivo da cui sono nate opere inutili e senza conti in regola. Con il nuovo corso sulle politiche per le infrastrutture e grazie al varo del nuovo Codice degli appalti, si cambia rotta: si riducono a 25 le opere prioritarie da portare a termine, si ridefiniscono i criteri degli interventi  in base alla effettiva utilità e si avvia l’abbattimento dei costi di pari passo con una nuova attenzione ai progetti”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, commentando il Decimo Rapporto sulle Infrastrutture strategiche presentato oggi alla presenza del ministro delle Infrastrutture Delrio e del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Cantone. Con Delrio e Cantone “c’è piena sintonia sia sulle linee generali del rapporto che per il proseguimento di un lavoro comune”, dice Realacci, “un report che monitora  le ultime fasi della Legge Obiettivo, ormai abrogata grazie al nuovo Codice degli appalti, che è particolarmente importante  per il Paese e sarà utile anche nell’indagine conoscitiva sulla riforma e sulla transizione alle nuove norme negli affidamenti pubblici da parte delle Commissioni Ambiente Territorio e Lavori Pubblici di Camera e Senato  che partirà nel mese di giugno”. “Questo rapporto negli anni passati aveva segnalato alcune questioni critiche della Legge Obiettivo, come l’aumento esponenziale del numero delle opere strategiche e dei costi, il bassissimo tasso di realizzazione e la mancanza di un indirizzo nelle politiche infrastrutturali, che sono state considerate nel nuovo Codice degli Appalti- spiega Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera- oggi nella sua decima edizione evidenzia invece un nuovo corso rispetto al passato. Nella definizione delle opere prioritarie inserite nell’Allegato al Def e che complessivamente richiedono 90 miliardi di euro viene data una forte priorità alle infrastrutture ferroviarie, che rappresentano il 46% degli investimenti, e alle metropolitane, cui va il 16,5% degli investimenti, mentre le opere stradali incidono per il 31,5%”.

Le opere su ferro, dunque, “non sono più ‘figlie di un dio minore’, ma si dimostrano strategiche a pieno titolo. Più in generale si valutano le opere rispetto alla loro reale utilità per il Paese- dice Realacci – tra i punti approfonditi dal rapporto anche la revisione delle opere ‘in corso’ ereditate dal passato e degli eventuali vincoli giuridici su esse pendenti.  Un altro elemento di grande importanza è  l’aumento dei bandi di gara per le opere pubbliche e lo spostamento verso la manutenzione e qualificazione, che copre il 74% del mercato rispetto a una cifra inferiore del 50% negli anni precedenti. Un percorso analogo a quanto sta accadendo nell’edilizia con l’ecobonus. Un altro passo avanti per un’Italia migliore che guarda al futuro mettendo al centro gli interessi dei cittadini”. (Dire)

Ambiente: arrivano i sacchi per frutta e verdura ‘home compostable’ – Sacchi per frutta e verdura idonei al compostaggio domestico? La risposta arriva dal Mater Bi di terza e quarta generazione di Novamont disponibile per quei mercati europei in cui sta crescendo la domanda anche per effetto della prossima entrata in vigore della legislazione francese. Dal primo gennaio 2017, infatti, in Francia tutti i sacchi frutta e verdura di plastica per il libero servizio nella grande distribuzione dovranno essere ‘home compostable’, ossia idonei al compostaggio domestico, e con contenuto di prodotto rinnovabile crescente (minimo 30% nel primo anno destinato a salire progressivamente alla soglia del 50% entro il 2020 e 60% entro il 2025). Il Gruppo Novamont, attraverso gli importanti investimenti effettuati negli ultimi dieci anni in nuovi impianti primi al mondo e in filiere integrate, è in grado di offrire al mercato da subito applicazioni ‘home compostable’ con contenuto di rinnovabile ampiamente sopra il 30% (grazie ai prodotti della bioraffineria Matrìca di Porto Torres) per traguardarsi ben oltre il 50% già dal 2016, con l’entrata a pieno regime dell’impianto Mater-Biotech di Bottrighe (Rovigo) previsto per il prossimo agosto. I nuovi sacchi frutta e verdura sono attualmente in blind test in diverse catene europee della grande distribuzione, e sono caratterizzati da: massima trasparenza, resistenza alla lacerazione e alla rottura, traspirabilità. Il gruppo Novamont, che conta 600 persone, ha chiuso il 2015 con un turnover di 170 milioni di euro ed investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (6,4% sul fatturato 2015, 20% delle persone dedicate). (AdnKronos)

©Futuro Europa®

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