Unioni civili, occorre buon senso e non scontro ideologico

In questi giorni si sta sviluppando nel Paese un acceso dibattito sulle unioni civili. Renzi ha più volte confermato l’intenzione di voler procedere all’approvazione della legge, il famoso ddl Cirinnà, entro l’anno proponendo alle forze centriste della maggioranza un sostanziale ‘baratto’ tra riconoscimento delle coppie same sex e sostegni ed agevolazioni economiche alle famiglie numerose. Così si è sviluppato un confronto, dai toni spesso troppo vivaci, che ha visto spaccato in particolare  il partito di Alfano tra chi vuole una rottura con i democratici (Giovanardi ha parlato di ‘unioni incivili’) e chi vuole un’intesa (Roccella e altri) vedendone in tal senso l’opportunità di tradurre in azioni concrete le proposte del family act presentato mesi fa dal loro partito in piazza Farnese a Roma.

Oltre a tutti questi movimenti di palazzo si sviluppa nel paese un’animata dialettica, sopratutto all’interno del mondo cattolico, tra chi è stato protagonista e promotore del Family Day del 20 giugno a Piazza San Giovanni e chi sente più vicine a sé le posizioni di Mons. Galantino che non vuole ‘scontri ideologici’ sul tema ma intese possibili e ragionevoli. Sicuramente in questo aiutano ad accendere il dibattito gli interventi del Card. Bagnasco volti a sostenere l’istituto della famiglia come indicato dall’art.29 della Costituzione italiana e a sollecitare il Governo e il Parlamento italiano a lavorare per produrre un’estensione dei diritti soggettivi dei componenti di una coppia omosessuale senza andare a scardinare l’istituto portante della famiglia naturale. In tal senso invita a non parlare di ‘famiglie’ ma di famiglia.

Le prossime settimane vedranno quindi i riflettori accendersi alla Commissione giustizia del Senato dove il ddl Cirinnà sarà sottoposto ad oltre cinquemila emendamenti che andranno discussi con un tempo massimo di dieci minuti per la presentazione di ognuno da parte del relatore. Si comprende bene che o il governo farà sua la battaglia proponendo un canguro che superi gli emendamenti ostruzionistici e acceleri l’approvazione del provvedimento o il tutto tenderà ad insabbiarsi per mancanza di opportunità politica da parte del partito di maggioranza relativa nel paese. L’auspicio è che si lavori per superare un testo molto ideologico e che tende ad andare oltre la regolamentazione delle coppie same sex (introducendo, ad esempio, la pratica dell’utero in affitto all’art. 5) al fine di lavorare in maniera trasversale ad una modifica del codice civile estendendo i diritti civili personali dei soggetti dello stesso sesso facenti parte di una convivenza stabile solo a quegli ambiti giusti e ragionevoli entro cui non sono ancora previsti.

Lasciando fuori dal dibattito tematiche e problematiche per nulla di buon senso come l’adozione dei bimbi, la parificazione giuridica al matrimonio e la cosiddetta stepchild adoption. La famiglia sta già soffrendo molto per ragioni derivanti dalla crisi economia perdurante, non inferiamole un altro colpo violento distruggendo così l’asse portante su cui si può costruire il destino buono di un popolo e di un Paese. Lavoriamo invece per sostenere le famiglie che fanno figli tramite misure fiscali che agevolino le nascite e tuteliamo l’unicità di questo istituto: un bene per i più piccoli, un bene per tutti.

©Futuro Europa®

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