Grecia (Unione Europea)

Per quanto i toni tra Governo Greco ed Unione Europea siano alti è lecito presumere che alla fine tra i due si giunga ad un accordo. Non ci si deve lasciar distrarre dal bluff di Tsipras: ha vinto le elezioni basandosi su promesse irreali con forti tinte anti-europee e non può contraddirle troppo apertamente per non mettere a rischio una già traballante popolarità.

Ci sono almeno due forti ragioni che spingono, da direzioni opposte, perché si giunga ad un compromesso. Il primo motivo, dal lato greco, dove il Governo non ritiene davvero di avere la capacità politica di gestire una uscita dall’Euro o meglio “la prima uscita assoluta dall’Unione Europea”: rimanere in questa UE non è facile per Tsipras, ma l’idea di gestire il fantomatico “salto nel vuoto” che sarebbe l’alternativa è ancor più spaventosa.

Da lato Europeo oltre a non voler creare un pericoloso precedente che infranga la regola del “patto di sola entrata” all’Unione Europea si tratta di tenere conto anche delle pressioni degli USA. L’amministrazione Obama infatti, che inizialmente non si era interessata della questione, è inquieta dalla possibilità che una Grecia lasciata troppo sola possa lasciarsi affascinare dalle sirene di Putin. Avere un membro NATO in rotta con l’Europa e vicino all’orbita russa è uno scenario che la Casa Bianca non intende neanche contemplare.

Quindi, alla fine, la Grecia farà un passo avanti, un passo avanti lo farà l’Unione Europea e si troveranno a metà strada a stringere l’ennesimo accordo. In tutto questo processo è evidente che le variabili politiche hanno un valore molto superiore alle variabili economiche che pure dovrebbero guidare le decisioni in questo gioco. Tanto per essere chiari è evidente che la Grecia non è assolutamente in grado di restituire un eventuale ulteriore prestito e non è in grado minimamente di garantire una propria uscita dalla crisi in un periodo ragionevole; pertanto prepariamoci entro massimo sei mesi a rivivere questa stessa situazione: con gli stessi toni da entrambe le parti, con gli stessi pericoli e le stesse fosche situazioni. Solo, probabilmente, peggiorate.

Prepariamoci a rivivere molte volte questo incubo, fino a che qualcuno non saprà svegliarsi ed indicare una qualche inedita e coraggiosa via; un qualcuno che per ora non si vede all’orizzonte.

©Futuro Europa®

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