Sculture tra passato e presente

Firenze – In questi giorni presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Palazzo Strozzi si sta svolgendo Anche le sculture muoiono, mostra dal risvolto socio-culturale a cura di Lorenzo Benetti. L’esposizione, che si concluderà il 26 Luglio, si avvale del supporto dell’ Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma che sostiene gli artisti olandesi presenti in mostra.

Gli artisti che offriranno le loro opere per questa iniziativa sono: Francesco Arena (Italia), Nina Beier (Danimarca), Katinka Bock (Germania), Giorgio Andreotta Calò (Italia), Dario D’Aronco (Italia), N.Dash (USA), Michael Dean (Regno Unito), Oliver Laric (Austria), Mark Manders (Olanda), Michael E. Smith (USA), Fernando Sánchez Castillo (Spagna), Francisco Tropa (Portogallo), Oscar Tuazon (USA).

L’iniziativa nasce dalla volontà di mettere a confronto l’arte classica, o meglio le produzioni che testimoniano il passato, e l’arte contemporanea in un dualismo vita-morte. Nel dettaglio si cerca di evidenziare come la vita della scultura di età contemporanea sia rappresentazione dell’attimo presente in cui viene creata e il suo significato originario in un certo senso muoia, mutando in funzione dello sguardo e della consapevolezza del pubblico.

La società odierna che vive della cultura dell’immagine rende effimero ogni tentativo di fermare il presente, come avviene per la fotografia, ma questo non ha condizionato la produzione di sculture che per natura tendono a racchiudere in sé molteplici aspetti prestandosi alla mutevolezza di un futuro non prestabilito. In questo alternarsi continuo di vita e di morte, la mostra suggerisce una riflessione in più riguardante il ritorno a materiali nobili per la creazione delle sculture, quali bronzo, pietra o ceramica. Materiali che concorrono, insieme alla forma della scultura, nel garantire una forte riflessione sul monumento, il frammento, il consumo della materia e il suo recupero in chiave moderna.

Tra le tante rappresentazioni del presente e celebrazioni del passato, ci saranno le opere 3D di Oliver Laric, le opere dal forte potere simbolico e politico di Fernando Sanchez Castillo e l’esaltazione del passare del tempo attraverso la fragilità dei materiali di Katinka Bock e Giorgio Andreotta Calò.

Dunque una mostra poliedrica che abbraccia più significati e offre, oltre ad una vasta gamma di sculture, un approccio multisensoriale; ogni artista si soffermerà su un particolare punto di vista, rimandando il proprio concetto d’arte oltre ad ampliare la prospettiva di coloro che osservano l’opera.

©Futuro Europa®

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