Parlamento europeo, chiesta nuova strategia per tecnologia dei trasporti e smart mobility

L’industria delle green technologies raggiungerà entro il 2020 i 3100 miliardi di euro di valore nel nostro continente. I servizi di mobilità sostenibile già nel 2010 valevano in Europa più di 300 miliardi di euro. Il settore dei trasporti è particolarmente sostenuto dall’Unione europea, ma il paradigma della sostenibilità è imprescindibile per il miglioramento della qualità della vita in città, per ridurre gli inquinanti, tagliare i costi derivati dalle emissioni di CO2 e per migrare alle smart city.

È per questi motivi che il Parlamento europeo, lo scorso 10 settembre 2013, ha votato una risoluzione orientata allo sviluppo di una nuova strategia europea nel campo della tecnologia dei trasporti per la futura mobilità sostenibile dell’Europa.

È dal 2011 che la Commissione europea sta lavorando al piano “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, individuando nella spesa in ricerca e innovazione nel settore dei trasporti dei fattori di crescita su cui investire, per la creazione di posti di lavoro e la ripresa economica. L’innovazione risulta essenziale per creare un sistema di trasporto più integrato, intelligente e sicuro per i cittadini, per rispondere alle sfide ambientali e per giungere a un’economia a basse emissioni di anidride carbonica (Low carbon economy).

Risulta chiaro che l’innovazione nei trasporti deve essere integrata alla strategia dell’Europa 2020, per ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, una riduzione del 20% del fabbisogno di energia (coperto da fonti rinnovabili) e un aumento del 20% dell’efficienza energetica, come pure l’obiettivo di ridurre la mortalità negli incidenti stradali del 50% rispetto al 2001.

Nella risoluzione del Parlamento europeo, si fa chiaro riferimento anche a Horizon 2020 e alla necessità di finanziare interventi per la riduzione del consumo energetico, del traffico, dell’inquinamento acustico, degli inquinanti atmosferici, dei gas sera e del consumo delle materie prime. In più si chiede espressamente nuovi e più consistenti investimenti in Ricerca e Innovazione (R&I), anche per favore di un Sistema di monitoraggio e informazione sulla ricerca e l’innovazione nei trasporti (Transport Research and Innovation Monitoring and Information System – TRIMIS).

Tra le indicazioni di maggior rilievo della risoluzione, c’è la neutralità tecnologica; il rafforzamento delle sinergie tra gli investimenti del settore pubblico e di quello privato; la riduzione del numero di morti e feriti per incidenti stradali (rispettivamente 31 mila e 1,5 milioni nel 2012); la garanzia di un’energia più pulita per le tecnologie dei trasporti e della mobilità, che devono essere collegati a concetti più efficienti e a una migliore progettazione dei veicoli; il risparmio energetico offerto dal ricorso a idee innovative, quali il recupero dell’energia, che sfruttano le opportunità offerte dalle energie rinnovabili e dal ricorso a carburanti alternativi; l’investire nella ricerca sui sistemi di trasporto intelligenti (STI); l’incentivare forme di cooperazione, di car-sharing, di trasporto alternativo (bike) ed elettrico (eMobility); lo sviluppo ulteriore del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo e simili; la promozione di trasporti multimodali attraverso sistemi integrati di informazione elettronica e di emissione dei biglietti, basati su soluzioni open-data.

[NdR – La pubblicazione dell’ articolo, già apparso su Key4biz il 13 settembre, è stata gentilmente concessa dalla Direzione della testata online d’informazione sulle novità del mondo delle Telecomunicazioni, dei Media, di Internet e dei Games]

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